India – Creare un ecosistema positivo per gli Indiani migranti in Kerala

04 Marzo 2020

(ANS – Trivandrum) – La “Kerala Interstate Migrants Alliance for Transformation” (KISMAT) è un organismo salesiano formato da 12 sportelli di assistenza allestiti nelle case salesiane di 11 distretti dello Stato del Kerala. L’obiettivo di “KISMAT”, il cui nome riecheggia il termine indiano per indicare il “fato”, il “destino”, è quello di offrire una rete di tutele e accompagnamento ai giovani indiani che migrano in Kerala da altri Stati della Nazione, per proteggerli dai pericoli dello sfruttamento e aiutarli a fronteggiare condizioni di vita spesso difficili.

Attraverso i suoi Sportelli di Aiuto al Migrante (MHD, in inglese) KISMAT pianifica e realizza attività di sviluppo in favore dei giovani “migranti interstatali”. Tali sportelli forniscono vari servizi di supporto e assistenza legale ai lavoratori migranti, occupandosi specialmente di quelli isolati ed emarginati. Per garantire l’effettiva realizzazione del progetto, le istituzioni salesiane coinvolte vengono coordinate dal centro “Don Bosco Veedu”, con sede a Trivandrum; e di grande importanza è anche la collaborazione di “BREADS” (Bangalore Rural Education and Development Society), l’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria di Bangalore (INK).

Dopo i primi 18 mesi di attività, portate avanti con successo e con un forte impatto sulla vita di molti giovani, le parti coinvolte nel progetto si sono radunate per riflettere su quanto realizzato. L’incontro di valutazione del sesto trimestre di KISMAT è stato organizzato nel mese scorso dal centro “Don Bosco Veedu” presso il “Don Bosco College” di Sultan Bathery, vicino al confine con gli stati del Tamil Nadu e del Karnataka.

L’incontro di valutazione ha visto la partecipazione dei responsabili del coordinamento centrale del progetto e degli 11 coordinatori degli sportelli per i migranti. Nella prima delle due giornate don Pananchickal Sojan, responsabile delle attività sociali dell’opera anfitrione, ha ispirato i coordinatori sulla pratica del lavoro sociale tra i lavoratori immigrati, sostenendo anche che il modello di KISMAT dovrebbe essere replicato nell’intero Sstato del Kerala e ribadendo che la documentazione e rendicontazione di ogni piccola attività/componente è importante quanto lo svolgimento del lavoro stesso.

Nella seconda giornata i coordinatori locali del progetto hanno presentato le loro relazioni sulle attività, le strategie adottate e i progressi compiuti dal progetto nei loro rispettivi MHD. Sono stati dibattuti gli svantaggi e le sfide geografiche di ogni distretto e sono state proposte delle soluzioni. L’équipe di coordinamento statale ha quindi presentato un rapporto consolidato sull’impatto e i risultati di KISMAT.

Guardando al futuro i membri di KISMAT hanno deciso di concentrarsi sulla formazione di comitati per il benessere dei migranti a livello di Panchayat (villaggi) in tutti gli undici distretti, per creare presso le stazioni di polizia locali una base di dati completa sui migranti, e per garantire una vita sana e dignitosa ai migranti interstatali.

Fonti: Don Bosco Veedu, BREADS

InfoANS

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