Cesar Adalberto ha iniziato a frequentare l’oratorio annesso alla scuola di Santa Cecilia nel 2014, quand’era in seconda media. “Ho iniziato ad andare all’oratorio grazie a un mio amico. Mi ha spiegato che era un luogo dove potevo giocare a calcio e andare a Messa ogni domenica. Ho pensato che era eccellente perché potevo giocare a calcio e avvicinarmi a Dio. E infatti mi è piaciuta ognuna delle riflessioni che il ‘don’ ci ha fatto in oratorio, così come ogni partita giocata, senza contare tutti gli amici che ho fatto!” racconta.
Un giorno il parroco gli ha chiesto se avesse voluto studiare all’istituto salesiano e Cesar Adalberto ne è stato subito entusiasta: “Quando osservavo la scuola dall’esterno, mi sembrava sempre un posto incredibile e il pensiero di studiarvi mi ha reso molto felice”.
Così l’anno successivo, grazie al programma di borse di studio, ha iniziato a frequentarla. Continua il ragazzo: “Ricordo che ero molto nervoso il primo giorno di lezione, non conoscevo nessuno. Poi ho scoperto il carisma salesiano che l’anima: infatti sia gli studenti, sia gli insegnanti mi hanno fatto vivere la scuola come se fosse la mia seconda casa. Grazie a questa opportunità, sono potuto crescere in molti aspetti della mia vita, a livello scolastico e spirituale”.
Durante gli anni di formazione quel ragazzo ha acquisito tutte le conoscenze e competenze proprie di una scuola superiore, e ha potuto coltivare anche importanti qualità e abilità, come la capacità di lavorare in équipe, una buona comunicazione interpersonale e la leadership. E di recente ha terminato il secondo anno di studi tecnici superiori in Elettromeccanica. “Grazie alla borsa di studio che mi ha offerto la scuola ho potuto ricevere un’ottima formazione scolastica e cristiana, che sarà utile per il mio futuro” commenta.
In un Paese in cui il 35% della popolazione vive in povertà (dati della Banca Mondiale) e fortemente segnato dalla violenza delle maras (le bande criminali), i salesiani forniscono servizi di promozione sociale e sviluppo, educazione primaria, secondaria e formazione professionale, insieme a corsi universitari. Tutto questo per aiutare i giovani a rompere il ciclo della povertà e contribuire al benessere loro, delle loro famiglie e comunità.
Fonte: Mission Newswire
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