di Anderson Bueno
Don González è arrivato a San Paolo nel primo pomeriggio di venerdì 22 marzo, proveniente da Carpina, dove aveva partecipato agli incontri della Rete Salesiana di Comunicazione del Brasile e della Commissione Nazionale delle Comunicazioni (CONAC), che riunisce i Delegati ispettoriali per la Comunicazione delle sei Ispettorie dei Salesiani nel Paese.
L’incontro con i giovani salesiani in formazione si è svolto presso l’Istituto Teologico “Pio XI”, nella capitale paulista, e ha riunito i giovani delle fasi formative del pre-noviziato, post-noviziato, tirocinanti e studenti di Teologia. Il Consigliere Generale ha ripetuto loro la sfida che aveva dato ai Delegati della Comunicazione, adattando il tema del prossimo Capitolo Generale: “Quali salesiani per i giovani di oggi nel campo della comunicazione?”. Secondo don González, il modo di fare Pastorale implica l’essere presenti, non solo nei cortili fisici e nelle forme convenzionali, ma anche nell’aggiornamento nei nuovi linguaggi e nelle nuove forme di apprendimento: “Non possiamo fare pastorale come abbiamo sempre fatto, perché i giovani, gli adolescenti e i bambini di oggi hanno un altro modo di percepire la realtà, la vita, un altro modo di pensare, un altro modo di apprendere” ha spiegato.
Quindi ha parlato dell’importanza di cambiare la mentalità dei Salesiani per essere presenti nell’ambiente digitale, utilizzando le diverse possibilità con responsabilità e in forma propositiva, “rendendosi presenti tra i giovani con coerenza e testimonianza di vita”.
Infine, ha potuto conoscere l’esperienza di “A.COR.DAR”, un progetto pastorale di comunicazione sui media sociali con un focus sugli audiovisivi prodotto dagli studenti di Teologia.
Nella giornata di sabato 23 il Consigliere Generale ha incontrato le équipe locali di comunicazione dell’Ispettoria e i rappresentanti delle opere sociali, delle scuole, delle parrocchie e dell’educazione superiore. Ha descritto l’importanza dei cinque sensi per un buon rapporto tra le persone, in particolare dello sguardo, dell’ascolto e del tatto/sentimento, insieme all’importanza del linguaggio del corpo.
“I Salesiani – ha chiarito – nella comunicazione seguono un principio che nasce dal Sistema Preventivo di Don Bosco e il cui centro è l’amorevolezza. Al centro della comunicazione salesiana vi è l’affetto e il rapporto autentico. La persona è al centro, i media sono mezzi”.
Da ultimo, don González è intervenuto anche al raduno della Commissione Nazionale per l’Animazione Missionaria, che ha valutato i progetti comuni realizzati negli ultimi mesi e progettato le prossime iniziative della commissione, tra cui anche l’elaborazione del Progetto Inter-ispettoriale di Animazione Missionaria.
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