Al pellegrinaggio di migliaia di persone si uniscono centinaia di giovani che vogliono fare questa camminata con l’unico scopo di mostrare il loro amore alla Vergine, mossi dalla fede. A partire dalla leggenda dell’indigeno José e dal suo modo di ringraziare la Madonna per un miracolo ricevuto, è nata questa tradizione spirituale che mobilita ogni anno centinaia di migliaia di persone, le quali percorrono diversi chilometri per ringraziare la Vergine di Caacupé per le buone cose avvenute nell’anno e per chiedere la sua protezione e il suo accompagnamento per l’anno successivo.
“Caacupé non è solo un luogo, è anche un sentimento, è l’esempio più completo della devozione e della fede della maggioranza dei Paraguaiani, che ogni anno si radunano presso la ‘capitale spirituale’ del Paraguay”, ha spiegato uno dei partecipanti.
Per questo, dalle prime ore di sabato 1° dicembre migliaia di giovani del MGS, insieme ad animatori, responsabili e salesiani di diverse presenze, si sono radunati presso Ypacaraí per partecipare al tradizionale pellegrinaggio nazionale a Caacupé, che quest'anno aveva come motto “Per portare molto frutto”.
Dalle 9 del mattino e fino a dopo il pranzo i giovani hanno condiviso canti, animazione e catechesi. Poi, alle 16:00 hanno iniziato il pellegrinaggio di 9 chilometri fino alla spianata della Basilica di Caacupé. Infine, alle 19:00 ha avuto inizio la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di San Pedro, mons. Pedro Jubinville, e specialmente dedicata ai partecipanti al “XXI Pellegrinaggio Nazionale dei Giovani”.
Al termine della celebrazione, i giovani hanno denunciato, attraverso un manifesto da loro sottoscritto, la mancanza di opportunità per accedere ad un lavoro dignitoso, nonché l’aumento del traffico di droga e della violenza nel Paese. Hanno anche richiesto un’educazione di qualità che raggiunga tutti e non escluda nessuno.
“Invitiamo tutti i giovani ad essere protagonisti di questo tempo, vogliamo che giovani coraggiosi scendano in campo e giochino in modo pulito, dando tutto per un Paese migliore; giovani che non tacciano di fronte alle ingiustizie, che non siano complici delle irregolarità, che esprimano ciò che li preoccupa e li tocca, che partecipino attivamente e permanentemente al servizio del Paese e della sua comunità” esprime parte del manifesto letto alla fine della Messa.
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