La tratta di persone è considerata “la moderna schiavitù”. Il termine “tratta” viene utilizzato in contesti quali traffico di esseri umani, lavoro forzato, sfruttamento di minori, reclutamento di bambini soldato, matrimoni infantili, accattonaggio, traffico di organi, sfruttamento sessuale... Il comune denominatore di tutti questi crimini è che sono diverse forme di sfruttamento.
Migliaia di bambini sono vittime di tratta ogni anno sulla costa occidentale dell’Africa, di solito venduti dalle loro famiglie in cambio di una trentina di Euro e la vaga promessa di una vita migliore per il minore, che invece si traduce in una situazione di schiavitù, abusi fisici e psicologici, lavoro in solitudine lontanati dalla famiglia e dai luoghi di origine. Inoltre, se si tratta di una ragazza, è molto probabile che lo sfruttamento sia doppio o triplo e la minore finisca a vivere come schiava domestica, debba aiutare nelle attività commerciali della famiglia e, inoltre, subisca abusi sessuali.
“Niños esclavos. La puerta de atrás” #TheBackdoorProject mostra il lavoro di tre ONG e istituzioni religiose spagnole, tra cui Misiones Salesianas, che con i loro centri d’accoglienza in quella regione assicurano la protezione integrale transitoria di questi bambini e svolgono ricerche per rintracciare le loro famiglie o per offrire alternative per il reinserimento sociale dei minori, facilitando la loro educazione e formazione.
Con questo nuovo progetto Ana Palacios racconta le storie di vita di oltre 50 bambini schiavi che sono riusciti a trovare, aprire e oltrepassare quella “porta sul retro” per recuperare la loro infanzia interrotta.
Il progetto è frutto di tre anni di lavoro, quattro viaggi di studio e cinque mesi trascorsi sul campo in quelle realtà e con i giovani protagonisti, in Togo, Benin e Gabon, grazie al sostegno di “Misiones Salesianas”, le Suore Carmelitane della Carità di Vedruna, i Messaggeri della Pace e con il supporto dell’Unicef.