Sul finire di marzo l’energia elettrica è stata portata anche alla missione, che finora era l’unica residenza in tutta la cittadina non allacciata alla rete. “Non sembra neppur vero di poter lavorare al computer senza fretta di finire prima che la batteria ti lasci a piedi. Adesso anche la chiesa, la scuola e il dispensario possono collegarsi e portare avanti le loro attività con più efficienza – ha raccontato in una lettera don Riccardo Castellino, SDB –. È una grossa benedizione che condividiamo con la nostra gente”.
In ordine di priorità nella lista degli interventi da fare ora compaiono i tetti della missione. La comunità sperava di poter occuparsi di questa questione più avanti, ma l’inatteso aumento delle piogge stagionali ha reso obbligatorio il cambio di programma. “Non si può più procrastinare e continuare a mettere barattolini qua e là – prosegue il racconto del missionario –. Mentre scrivo queste righe gli operai picchiano disperatamente sulle lamiere e cercano di calcolare bene i tempi tra una pioggia e l’altra”.
Un nuovo ambito di impegno sarà la costruzione di un chiosco all’aperto dove poter realizzare raduni, incontro e attività. In lingua locale si chiama palava hut. “La parrocchia manca di sale di incontro e per il catechismo. Questa è una prima, facile e veloce soluzione” descrive sempre il Salesiano. Successivamente l’intenzione è quella di ristrutturare la vecchia residenza salesiana, saccheggiata durante la guerra, ma per poter disporre intanto di alcuni spazi utili si è deciso di compiere prima questo passo intermedio.
E ancora, “sempre grazie alla Provvidenza” – come sottolinea il missionario – sono arrivati due altri mezzi in grado di apportare importanti benefici alla missione apostolica dei Salesiani: due motociclette. “Adesso il servizio ai villaggi sarà più facile, sarà possibile anche dove non arriva la macchina e sarà anche meno costoso”.
Tutti i nuovi strumenti sono sempre finalizzati all’evangelizzazione e all’educazione. I Salesiani della comunità continuano a visitare i villaggi circostanti – in uno di questi l’ultima Eucaristia era stata celebrata 20 anni fa’! –, hanno officiato il loro primo Battesimo e impartito i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana a 5 catecumeni; e hanno realizzato due incontri in altrettanti villaggi: uno di preparazione alla Pasqua, l’altro con i giovani.
“Le modalità sono le solite – ha spiegato il Salesiano –. Tre giorni in un villaggio, dove la gente dorme nella scuola o nelle case di famiglie che li accolgono. Si prepara una tettoia di frasche, si cucina all’aperto e si fa della catechesi, si discutono dei problemi delle varie comunità, si fanno piani per l’anno e ci si incoraggia a mantenere e vivere la fede”.
Con i giovani in particolare sono stati affrontati i temi dell’animazione, della maturità umana, la spiritualità salesiana e si è fatta un po’ di catechesi – oltre ad offrire due Messe e la possibilità delle Confessioni.
Tra le altre novità di rilievo, nelle ultime settimane la missione ha ricevuto due visite importanti: quella del vescovo ordinario del luogo e quella dell’Ispettore salesiano. Entrambi desideravano visitarla già da prima, ma i collegamenti per Tappita sono così difficoltosi – decine e decine di chilometri su strade malmesse, che si allagano alle prime piogge… – che il loro arrivo è stato considerato da tutta la popolazione come una vera occasione di festa.
“Dopo aver visto la nostra realtà con i suoi propri occhi, il Superiore ci ha assicurato che questa è una presenza molto significativa. Questo ci sprona a fare di più e meglio. Adesso guardiamo avanti alla fine dell’anno scolastico. Stiamo pensando all’Estate Ragazzi. Sarà una novità assoluta” conclude la sua lettera don Castellino.