E questo non solo nel mondo salesiano. Nei giorni scorsi Papa Francesco ha riconosciuto il martirio di una giovane ragazza slovacca, Anna Kolesárová, detta Anka, giovane dell’arcidiocesi di Košice, che visse un’esistenza tranquilla e pacifica finché i soldati dell’Armata Rossa non occuparono il suo villaggio natale, Vysoka nad Uhom. Uscita dal rifugio dove si trovava con i suoi familiari per sfamare un militare, respinse più volte i suoi assalti e si dispose a morire piuttosto che a concedersi a lui.
Venne uccisa con un colpo di fucile il 22 novembre 1944, a sedici anni, pronunciando i nomi di Gesù, Maria e Giuseppe. I resti mortali di Anna riposano nel cimitero del suo villaggio, sormontati da una lapide che riporta, oltre ai dati usuali, il motto di san Domenico Savio, che ella incarnò decisamente: “La morte, ma non peccati”.