di don Francisco Santos, SDB
Parlano con entusiasmo dei nuovi progetti, della costruzione della nuova chiesa e della sede dell’opera di Minsk, la capitale della Bielorussia. Mostrano i piani della nuova chiesa a Baraulany e si confrontano su come ricostruire l’oratorio salesiano a Zhuprany o le nuove attività per i giovani a Smarhon.
Forse non lo sanno con chiarezza, ma stanno tracciando il percorso di un futuro promettente per la Congregazione salesiana in Bielorussia. Quando Don Bosco inviò i primi Salesiani fuori da Valdocco disse a Don Michele Rua. “L’oratorio è in te”. E la risposta immediata di Don Rua fu. “A Mirabello farò da Don Bosco”.
I primi Salesiani in Bielorussia stanno seminando la Congregazione e in qualche misura sentono nei loro cuori l’enorme responsabilità e l’onore di essere portatori del carisma salesiano in questo bellissimo paese.
D’altra parte non mancano giovani entusiasti: nei centri giovanili di Minsk, a Smarhon e Baraulany, ragazzi disposti a collaborare con questa manciata di uomini pieni di Dio, che siedono per ore nel confessionale, che viaggiano su strade ghiacciate per creare fraternità, che finiscono la giornata chiacchierando con i giovani, giocando con loro, parlando dei loro problemi e dei loro sogni, e che ogni giorno nelle piccole cappelle comunitarie chiedono a Dio la luce e la forza per portare avanti le opere salesiane, per la maggior gloria di Dio e la salvezza dei giovani.
I Salesiani in breve tempo possono contare già su alcuni aspiranti che hanno iniziato l’esperienza comunitaria a Minsk.
La Congregazione Salesiana avrà un futuro bellissimo se riesce a trasmettere ai giovani che “il donarsi completamente a tutti” può riempire una vita intera.
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