“Dobbiamo fare il primo passo” è il tema della visita del Papa in Colombia, un paese devastato per decenni di violenza che si vogliono estinguere con l’aiuto del Santo Padre. Il viaggio arriva nel momento in cui il governo e le FARC implementano il patto siglato l’anno scorso per porre fine ad un conflitto che ha fatto 220.000 morti e più di sei milioni di sfollati.
Il viaggio numero 20 che il sommo Pontefice realizza è un segno di speranza per la società colombiana che desidera riconciliarsi e costruire insieme la pace.
Nel viaggio di 15 chilometri tra la base militare di Catam, Bogotà, e la Nunziatura Apostolica, migliaia di persone lo hanno salutato e espresso la gioia di averlo tra loro.
Il 7 settembre, in mattinata, il Papa si riunirà con il Presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, nella casa di Nariño e con la Conferenza Episcopale e nel pomeriggio, alle 16, celebrerà la Santa Messa nel “Parque Simón Bolívar”, dove si prevede parteciperanno circa 800 mila persone, con 32 schermi e un impianto scenico di 1.800 metri quadrati, il più grande nella storia di Bogotá.
I salesiani in Colombia hanno giocato un ruolo importante in questo processo di pace lavorando nei luoghi di conflitto e ricevendo i giovani fuggiti dalla guerriglia, reinserendoli nuovamente nella società. Si stima che in Colombia ci sono ancora tra gli 8.000 e 14.000 bambini soldato, i salesiani negli ultimi 14 anni hanno assistito oltre 2.300 ex bambini soldato attraverso il programma “Costruendo Sogni”.