ACRATH è sorta nel 2005 come espressione della CRA (la rete di religiosi cattolici australiani); inizialmente composta esclusivamente da congregazioni e istituti femminili e concentrata su Sydney e Melbourne, ha poi accolto anche laici e religiosi uomini, tra cui per l’appunto il sig. O’Brien, SDB, e si è estesa a livello nazionale.
Le attività di ACRATH prevedono:
- Campagne di sensibilizzazione ed educazione a livello comunitario;
- Iniziative di advocacy e lobbying per la riforma del visto per motivi umanitari per tutti i sopravvissuti alla tratta;
- Sistemazione presso case sicure;
- Costruzione di reti di ONG e agenzie nella regione Asia-Pacifico;
- Sostegno agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) per ridurre la povertà e la vulnerabilità alla tratta nei paesi d’origine dei migranti;
- Sostenere le investigazioni in merito alla tratta in Australia;
- Visite nei centri di detenzione e ai gruppi di richiedenti asilo.
La forza di ACRATH consiste nel valorizzare i doni dei suoi membri. “Nessuno di noi da solo ha tutte le conoscenze o le abilità necessarie per sradicare la tratta in Australia, ma continuando ad esaminare il nostro lavoro e ad accogliere nuove forze nella rete (…) diventeremo davvero il cuore, la voce, le mani e i piedi di Gesù che desidera la vita in pienezza per tutti e in particolare per le persone emarginate e più vulnerabili” afferma il sig. O’Brien.
Quando il Salesiano è entrato nella rete ACRATH, nel 2011, dapprima ha lavorato ai progetti inerenti la cioccolata equo-solidale (ricavata da cacao raccolto senza sfruttamento minorile); poi è stato coinvolto in un progetto radiofonico che attraverso una radio locale diffonde programmi nelle lingue dei gruppi migranti maggioritari (Thailandese, Vietnamita, Cinese-Mandarino…) per informarli sui pericoli dello sfruttamento lavorativo e sessuale; quest’anno i programmi sono stati ampliati con nuove lingue ed è stato aggiunto il tema dei matrimoni forzati.
Nel 2015, inoltre, il Salesiano ha curato un libro ricco di fotografie ispirato a delle storie vere, nel quale racconta la storia di due donne vittime della tratta: “One in a thousand stories: a tale of human trafficking” (Una storia su mille: un racconto sulla tratta).
E per il futuro, oltre a continuare il suo servizio individuale, il sig. O’Brien spera di “parlare con i giovani Salesiani, in particolare quelli provenienti dai paesi in cui i migranti vengono trafficati, per informarli su come poter aiutare”.
Fonte: AustraLasia