L’Eucaristia celebrata nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Lima-Breña, è stata una cerimonia commovente che ha visto la partecipazione di molti membri della Famiglia Salesiana del Perù e centinaia di fedeli, tra cui alcuni nipoti di don Bolla, giunti dall’Italia, e una delegazione dei Salesiani dell’Ispettoria dell’Ecuador. Tutti si sono riuniti per salutare don Bolla.
Durante la celebrazione, don Manuel Cayo, Ispettore dei Salesiani in Perù, ha ricordato il lavoro missionario ed evangelizzatore di don “Yankuam Jintia”; don Vicente Santilli ha ricordato la sua costante lotta per difendere gli indigeni Achuar dalla violenza e dal narcotraffico e che “mise anima e corpo nell’accompagnare gli Achuar nella loro organizzazione e nello sviluppo”.
“Ogni missionario è un’opera d’arte del Signore – ha detto don Guillermo Basañes, Consigliere Generale per le Missioni –. Possiamo imitarne la docilità allo Spirito, lasciarci modellare dal Signore che dà la vita, come ha fatto don Bolla”.
Il 6 maggio, alla presenza di una delegazione guidata da don Cayo, i resti di don Bolla sono stati traslati nel Vicariato di Yurimaguas, dove domenica 7 maggio è stata celebrata un’Eucaristia; successivamente le spoglie mortali di don Bolla hanno iniziato una peregrinazione in diverse parti dell’Amazzonia che si concluderà a Kuyuntza, dove saranno sepolte per restare tra la sua gente, gli Achuar.
“Per don Bolla – ha scritto Don P. Chávez – la missione è stata la ragion d’essere della sua vita. Mi sembra pertanto una splendida iniziativa che possa tornare alla sua terra, tra la sua gente, a Kuyuntza, sperando che la sua vita, la sua testimonianza, la sua eredità spirituale siano meglio conosciute, apprezzate e riconosciute da tutta la comunità”.
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