Ad Antananarivo, Capitale del Madagascar, molti abitanti non dispongono dell’elettricità, né dell’acqua corrente. Intere famiglie senza un tetto affollano le strade dei quartieri periferici, collegate da piste di sabbia e terra battuta raggiungibili solo con i fuoristrada, e improvvisano ripari di fortuna con cartone, plastica o legno, tutti materiali facilmente infiammabili, specie nella stagione secca.
A circa 15 chilometri da Antananarivo, sull’altopiano centrale, c’è il centro di Clairvaux, un’opera salesiana che accoglie gratuitamente ragazzi orfani o in grave difficoltà economica e familiare e assicura loro l’istruzione scolastica e corsi di formazione professionale.
Il Centro di Clairvaux ha un convitto che ospita oggi 100 ragazzi dai 13 ai 18 anni e altrettanti ragazzi che accedono come esterni ai corsi di formazione professionale. Accoglie ad esempio Heritiana, abbandonato ancora in fasce dal padre, e costretto a passare l’infanzia per strada: oggi frequenta un corso professionale per diventare muratore e vuole imparare bene il mestiere per potersi costruire la casa che non ha mai avuto.
Oppure c’è Haja, che sta studiando per diventare falegname. È il più grande di 7 fratelli e sorelle ed è rimasto orfano di madre. Proviene anche lui dalla miseria delle bidonville, ma a Clairvaux ha trovato una casa e può contare sull’affetto che gli era stato negato. E fino a luglio scorso c’era anche Charles, scappato da casa per sfuggire alle torture paterne: ora Charles ha finito il corso di meccanico saldatore e lavora in un’officina meccanica.
Presso il centro di Clairvaux i Salesiani provvedono a tutte le necessità degli ospiti, dal vitto (ogni giorno sono preparati e serviti più di 1000 pasti gratuiti) ai vestiti, alle cure mediche, all’organizzazione delle attività formative scolastiche (primo ciclo inferiore e formazione professionale in 5 filiere diverse) ed extrascolastiche.
A Clairvaux Heritiana, Charles, Haja e tanti altri loro compagni si sono lasciati alle spalle il passato drammatico della strada, delle violenze familiari, della mancanza di una casa e hanno trovato amici, educatori e insegnanti che si sono presi cura di loro e gli hanno messo in mano una chiave di accesso ad un futuro carico di speranza.
Per ulteriori informazioni visita il sito: “Missioni Don Bosco”