“Salesiani per il Sociale e VIS lavorano con i minori stranieri non accompagnati lungo un’unica filiera – continuano D’Andrea e Lotta –. C’è infatti l’impegno nei paesi d’origine con la campagna ‘Stop Tratta’, un programma che ha l’obiettivo di creare opportunità di sviluppo locale, per i giovani e quindi anche per i minori, per aiutarli a costruire un futuro nella propria terra, informandoli contestualmente dei rischi del viaggio verso l’Europa”.
In Italia operano le strutture afferenti a Salesiani per il Sociale, specie nell’accoglienza residenziale per minori e nell’integrazione, nonché le scuole e i centri di formazione professionale che fanno sempre capo ai Salesiani di Don Bosco.
Sviluppo nei Paesi d’origine, ma anche accoglienza e inclusione in Italia. In tal senso, la Famiglia Salesiana di Sicilia ha dato vita nel 2014 al Don Bosco Island, un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) che vede la partecipazione di VIS, SCS-CNOS Salesiani per il Sociale, Figlie di Maria Ausiliatrice, VIDES (Volontariato Internazionale Donne e Sviluppo) e due associazioni socie di “Salesiani per il Sociale” – “Metacometa” e “Don Bosco 2000”, guidate da Salesiani Cooperatori.
“Don Bosco Island si occupa di coordinare le varie attività presenti nelle diverse città siciliane – spiega Nico Lotta –. L’esperienza più innovativa è certamente quella della Colonia Don Bosco, sita sul lungomare, ‘La Plaja’, di Catania. Nel centro di prima accoglienza sono attualmente accolti una sessantina di minori stranieri non accompagnati provenienti dai paesi dell’Africa sub-sahariana. Un’équipe multidisciplinare, composta da varie professionalità, cura l’accoglienza dei migranti e l’integrazione dei giovani africani nella società civile catanese”. Altri centri di accoglienza sono a San Gregorio di Catania, Camporeale (Palermo), Bari, Torre Annunziata (Napoli), Torino e Udine.
“Come SCS-CNOS coordiniamo 31 case famiglia e accogliamo circa 200 minori stranieri non accompagnati oltre a minori di origine italiana – racconta Don Giovanni D’Andrea – questo rappresenta anche un non facile lavoro di convivenza e inclusione. Il lavoro, tuttavia, non si esaurisce nella prima e nella seconda accoglienza, seguiamo infatti anche quelli che hanno ottenuto lo status di rifugiati e sono diventati maggiorenni. Qualcuno di loro ha fatto anche il Servizio Civile, un modo per ringraziare la Nazione che li ha accolti”.
La nuova legge sui minori stranieri non accompagnati disegna un sistema di accoglienza e protezione dei minori stranieri che si trovino per qualsiasi causa nel nostro territorio, privi di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili.
Tra le novità, la legge regola l'impianto di accoglienza tra strutture dedicate esclusivamente ai minori e il sistema di protezione per richiedenti asilo e minori non accompagnati e disciplina procedure e modalità di identificazione e accertamento dell’età, prevedendo il divieto di respingimento alla frontiera e la possibilità di rimpatrio assistito e volontario solo se corrispondente al loro “superiore interesse”.
“Le novità della legge sono diverse, come Salesiani e laici ci impegneremo a studiare e attualizzare lo strumento dell’affidamento famigliare e la formazione dei Tutori volontari, per questi ultimi confidiamo molto nel buon cuore di tanti ‘amici di Don Bosco’, a cominciare dai Salesiani Cooperatori ed Exallievi, per un’azione congiunta di tutta la Famiglia Salesiana” conclude Don D’Andrea.