RMG – SDB Ispettorie: la Visitatoria “Maria Ausiliatrice” del Myanmar (MYM)

09 Aprile 2025

(ANS – Roma) – Il Myanmar è un Paese prevalentemente buddista. L’85% dei suoi abitanti è infatti di fede buddista. Il resto della popolazione si definisce induista, musulmana e cristiana, e i cattolici sono appena il 2% della popolazione totale, formata da 58 milioni di persone. Storicamente, il Myanmar è sempre stato sotto diverse dinastie regnanti, fino al novembre 1885, quando venne annesso all’Impero britannico. Rimase così fino al 4 gennaio 1948, quando ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna.

I Salesiani giunsero in Myanmar nel 1939, e nel gennaio di quell’anno arrivarono a Rangoon (o Yangon), e a Mandalay. A Mandalay, don Leo Lafon, un padre francese molto zelante, consegnò la sua scuola, l’orfanotrofio e la parrocchia di San Giuseppe ai salesiani. La scuola fu poi chiamata “Lafon’s Memorial High School” in onore del primo benefattore salesiano. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, molti salesiani furono internati in India, a Madras Dehra Dhun. E quando i salesiani tornarono a Mandalay, dovettero riavviare la scuola praticamente dalle sue ceneri, perché la città era stata bombardata a turno dagli inglesi, prima, e dai giapponesi, poi.

La seconda casa salesiana, con annessa scuola, venne aperte nel 1951 a Thingangyung, un sobborgo di Yangon. Poi, nel 1957, ad Anisakan aprì l’aspirantato salesiano, in una proprietà che i Figli di Don Bosco avevano acquistato già nel 1948. Anisakan è pertanto ritenuta dai Salesiani di MYM l’Alma Mater, dato che molti dei salesiani birmani si sono formati lì.

Il primo gruppo di salesiani era composto da sei persone: due sacerdoti, due chierici e due coadiutori. Don Antonio Alessi fu il primo Direttore della presenza salesiana nel Paese e fu lui, infatti, a comprare la proprietà di Anisakan.

Con la nazionalizzazione delle scuole da parte del governo militare rivoluzionario, nell’aprile del 1965, i Figli di Don Bosco persero le due scuole prestigiose: quella di Mandalay, scuola accademica e professionale “Lafon”, che insegnava cucito, falegnameria e calzoleria; e quella a Thingangyung, dedicata a Don Bosco.

L’anno successivo, il 1966, ci fu l’esodo dei missionari e così tanti giovani del Myanmar, tra cui anche alcuni giovani salesiani in formazione, persero i loro bravi missionari ed educatori. Agli stranieri non fu più permesso di entrare. I salesiani che rimasero erano dunque senza scuole e anche senza le due parrocchie, perché le richiese il clero locale: la presenza salesiana nel Paese pareva senza speranza e senza futuro, ma i Figli di Don Bosco rimasero comunque ad Anisakan e nel 1975 il piccolo gregge salesiano ricevette dalla Santa Sede la cura pastorale della Prefettura di Lashio.

Nell’aprile del 1976, con l’insediamento del primo prelato salesiano, Mons. John Jocelyn Madden, e l’ordinazione dei due salesiani Charles Bo e Edward Sein Myint, venne ufficialmente eretta la Prefettura. Con soli sette sacerdoti e un coadiutore, i salesiani amministravano l’intera Prefettura di Lashio, nel nord dello Stato di Shan, al confine con la Cina. Così, i salesiani poterono diffondere il carisma di Don Bosco, sviluppare nuove opere e ottenere molte vocazioni.

Dopo la morte di Mons. John Jocelyn Madden, in Australia, a causa di un incidente stradale, il nuovo Prefetto Apostolico divenne il salesiano Charles Bo. Lashio è stata poi elevata a diocesi nel 1990 con il primo vescovo consacrato che fu lo stesso Charles Bo, che ora è Cardinale ed è Arcivescovo di Yangon. Al suo posto subentrò nel 1998 un altro Vescovo, Mons. Philip Lasap Za Hawng, diocesano e molto zelante, cui poi si è nuovamente avvicendato un salesiano, nella persona di Mons. Lucas Jeimphaung Dau Ze, insediatosi il 24 giugno del 2020.

Attualmente, la presenza salesiana in Myanamar consta di 9 opere: 8 case canonicamente erette e una presenza.

E in cosa consiste l’apostolato salesiano? Senza una scuola formale, i Figli di Don Bosco gestiscono convitti informali, parrocchie e attività giovanili; soprattutto durante l’estate, i salesiani insegnano ai giovani la musica, l’informatica e altre attività nello spirito salesiano. In questo modo, diffondono l’amore di Cristo e le opere educative di Don Bosco attraverso il Sistema Preventivo, fondato su ragione, religione e amorevolezza. Indirettamente, aiutano i giovani e i poveri della zona attraverso le loro case e presenze.

Ad aprile 2025 i salesiani sono 68, compresi i due vescovi. “Vi chiediamo di pregare per noi. Quando il Paese sarà più o meno stabilizzato, potremo estendere le nostre opere e il nostro apostolato per il bene della società e della Chiesa in Myanmar. Grazie mille!”, afferma in conclusione don Edward Sein Myint, SDB, uno dei salesiani più anziani del Myanmar.

Per meglio conoscere la realtà salesiana della Visitatoria MYM, sul canale YouTube di ANS è disponibile un video illustrativo.

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