Don Michele Rua, suo I Successore, avviò formalmente il “Progetto Sud Italia” con le prime Case salesiane collocate a Castellammare di Stabia (Campania, 1894), Caserta (Campania, 1897), Corigliano d’Otranto (Puglia, 1901), Napoli-Vomero (Campania, 1901), Bova Marina (Calabria, 1898) e di Catanzaro (Calabria, 1894).
Con l’intento di conferire maggiore rilevanza e organicità all'intervento educativo nei territori della “Campania e del Salento”, nel 1902 venne eretta la prima “Ispettoria Napoletana”, che però durò solo nove anni: nel 1911-12, sotto il Rettorato di Don Paolo Albera, le case salesiane campane e pugliesi tornarono ad essere amministrate dall’Ispettoria Romana, mentre quelle calabre, invece, restarono comprese nella Sicula.
Il decennio seguente fu caratterizzato da un processo di consolidamento delle suddette case nelle realtà locali e rispetto alle specifiche forme di povertà della popolazione. E nel 1922 nacque la seconda "Ispettoria Napoletana" estesa a tutta l'Italia peninsulare meridionale: contava 12 Case e 114 religiosi, con il salesiano don Arnaldo Persiani come primo Ispettore.
L’operato educativo, secondo i bisogni del tempo era prevalentemente di natura scolastica/collegiale e contraddistinto dall’immancabile oratorio festivo. Nel 1959 l'Ispettoria Napoletana si costituiva di 32 case e circa 500 sacerdoti. Continue erano le richieste di nuove aperture e promettente era la fioritura vocazionale. Così, sotto il Rettorato di Don Ziggiotti il territorio meridionale venne suddiviso in due circoscrizioni salesiane: l’Ispettoria Campano-Calabra (con sede a Napoli) e quella Pugliese-Lucana (con sede a Bari). Furono anni di particolare crescita, soprattutto per la Pugliese-Lucana.
Negli anni successivi al 1968, a seguito degli eventi nazionali ed ecclesiali del tempo, venne riesaminato l’assetto territoriale. Si tornò così, nel 1972, ad una riunificazione, con la nascita, nel 1972, dell’Ispettoria dell’Italia Meridionale, con il Beato Michele Rua come patrono, sede a Napoli, e che contava all’epoca la presenza di 34 case salesiane e 420 sacerdoti.
Sul versante della missione, si prese coscienza delle nuove realtà giovanili e delle molteplici forme di povertà contemporanee. Ciò determinò un necessario ripensamento organizzativo dei salesiani a livello ispettoriale e locale, una ricollocazione socioeducativa delle opere, nella ricerca di una nuova significatività pastorale.
Nel 1992 il Rettor Maggiore affidò ad IME le due nascenti opere missionarie in Albania (1992): Scutari e Tirana. Successivamente furono aperte le nuove opere del Kosovo: Pristina (2000), Gjilan (2013) e Lushnjë (2019), che andarono anch’esse a far parte di IME.
In ultimo, il Consiglio Generale dei Salesiani del 2 luglio 2024, ha istituito la Delegazione ispettoriale “Madre del Buon Consiglio”, che comprende le presenze salesiane in Albania, Kosovo e Montenegro (AKM), con sede a Tirana.
L’Ispettoria “Beato Michele Rua”, si distingue nella Regione Mediterranea per il “taglio” educativo-pastorale rivolto soprattutto alle fasce più vulnerabili della società, attraverso oratori e opere, per contrastare forme di emarginazione e disagio che la realtà complessa del meridione italiano chiede di affrontare.
I principali ambiti di missione sono: gli oratori e centri giovanili, con attività quotidiane e particolare attenzione all’espressione sportiva e artistica; l’emarginazione e il disagio, attraverso numerosi progetti di case-famiglia, centri diurni, nonché servizi socio-educativi spesso svolti in collaborazione con enti statali o del Terzo Settore; la scuola e i Centri di Formazione Professionale; la pastorale parrocchiale; e i servizi di accoglienza e inclusione rivolti ai minori non accompagnati, alle comunità Rom, alle diverse etnie e religioni presenti sul territorio.
Con questo impegno costante, l’Ispettoria continua a essere un segno tangibile di speranza e di accompagnamento concreto per tanti giovani e famiglie del territorio meridionale e balcanico.
A livello di numeri, a gennaio 2025 l’Ispettoria IME conta:
– 154 salesiani, di cui: 142 perpetui, 5 studenti e 12 temporanei; i presbiteri sono 120 presbiteri, i coadiutori 16, e poi c’è un diacono permanente;
Le opere salesiane di IME sono 29: 23 nel territorio italiano (di cui 4 affidate ai laici) e 6 facenti parte della Delegazione AKM.
Le comunità salesiane, con l’impegno di tanti laici, portano avanti, in totale:
– 29 oratori;
– 5 scuole;
– 7 Centri di Formazione Professionale;
– 1 istituto universitario;
– 2 convitti;
– 1 centro vocazionale;
– 21 parrocchie;
– 8 chiese pubbliche e basiliche;
– 19 opere “giovani a rischio”;
– 1 casa di formazione;
– 23 gruppi sportive.
Anche la Famiglia Salesiana è ben rappresentata, con 13 gruppi diffusi in numerose realtà:
– Salesiani di Don Bosco (SDB), con 29 comunità;
– Apostole della Sacra Famiglia (ASF), con 1 comunità;
– L’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), con 13 gruppi;
– I Salesiani Cooperatori (ASC), con 39 centri;
– La Congregazione di San Michele Arcangelo (CSMA), con 1 comunità;
– La Congregazione delle Suore di San Michele Arcangelo (CSSMA), con 1 comunità;
– Le Exallieve e gli Exallievi FMA (EXFMA), con 24 gruppi;
– Gli Exallievi e le Exallieve di Don Bosco (EXDB), con 18 gruppi;
– Le Figlie del Divin Salvatore (HDS), con 1 comunità;
– Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), con 28 comunità;
– Le Salesiane oblate del Sacro Cuore di Gesù (SOSC), con 8 comunità;
– I Testimoni del Risorto (TR), con 15 gruppi;
– Le Volontarie di Don Bosco (VDB), con 3 gruppi.
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