Affrontare la questione del “metodo” è importante per assicurare ad ognuno la possibilità di esprimersi, e a tutti di ascoltare efficacemente. Ma c’è anche da riservare nelle Commissioni una “sedia” dove possa accomodarsi anche la Parola di Dio che illumina e dirige il cammino. Il CG29 si manifesta pertanto come un grande ritiro spirituale in forma di conversazione, che i partecipanti affrontano portando nella mente e nel cuore le rispettive realtà di provenienza.
Don Andrea Bozzolo e don Eunan McDonnell, nella giornata di sabato 1° marzo, avevano richiamato e commentato il documento finale del Sinodo che afferma: “La parola ‘conversazione’ esprime qualcosa di più del semplice dialogo: intreccia in modo armonico pensiero e sentimento e genera un mondo vitale condiviso”. Sulla traccia del Sinodo al CG29 “si vuole praticare la preparazione personale, fatta di preghiera e di messa in ordine delle idee; l’intervento nei gruppi fatto di esposizione del proprio pensiero e di ascolto di quello degli altri; la condivisione di quanto è maggiormente risuonato nel proprio spirito; la raccolta delle convergenze e delle dissonanze, delle intuizioni profetiche e delle ulteriori domande”.
Tre salesiani che hanno già praticato il metodo della “Conversazione nello Spirito” sono testimonial convinti della sua bontà:
– don Luis Fernando Gutiérrez Cuesta, dell’Ispettoria Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM), ha sottolineato che “è molto prezioso per il discernimento personale e comunitario. L’ascolto, l’accoglienza, la ospitalità reciproca hanno un grande valore teologico, presuppongono il valore di ogni persona. È richiesta una buona dose di umiltà, ma l’obiettivo è di riuscire a compiere la volontà di Dio”;
– don Daniel Federspiel, Ispettore di Francia-Belgio Sud (FRB), ha parlato di un “metodo rivoluzionario, applicato con successo alla conferenza dei Superiori Maggiori con 400 partecipanti o negli incontri con i laici che lavorano con la Congregazione. È utile anche per affrontare temi sensibili come quello degli abusi sessuali: viene subito favorito un clima di fraternità che permette di guardarsi negli occhi”;
– don Giampaolo Roma, Ispettore dell’Italia Meridionale (IME), dichiara che “da due anni nell’Ispettoria applichiamo questo metodo, lo abbiamo usato anche per prepararci a questo CG29. Se prima succedeva di registrare frustrazione e fatica a lavorare insieme, di sentirsi non ascoltati, con questo metodo il dialogo diventa più autentico. Si approda a qualcosa di nuovo, non alla somma dei pensieri”.
E così i lavori del CG29 di lunedì 3 marzo sono stati aperti da don McDonnell, che ha guidato la meditazione sul brano del Vangelo sulla convocazione dei dodici uomini che Egli volle come suoi apostoli: “Scegliete la frase, la parola che più vi colpisce e che vi rimane impressa. Cosa suggerisce, quale risonanza ha? Cosa vuol dire Dio attraverso quella parola? E qual preghiera suscita?”.
E ha suggerito di “mettersi comodi, serenamente alla presenza di Gesù, rilassati nella braccia di Dio”.
https://www.infoans.org/index.php?id=23627&option=com_k2&view=item#sigProId720c7b4e26