Don Carlos, di ritorno dall’Italia, dove aveva studiato teologia in preparazione al sacerdozio, porta l’espressa richiesta (e lo ripeteva di continuo) da parte di Don Filippo Rinaldi, III Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione, di fondare a Quito un oratorio festivo per aiutare i bambini, soprattutto delle classi popolari, nella formazione morale e religiosa, e per prepararli a ricevere i sacramenti dell'Eucaristia e della Cresima.
Secondo don Segundo Torres, si presume che sia stato in questa occasione che don Izurieta abbia portato come ricordo una casula che, per tradizione orale, si sa essere stata indossata da Don Bosco e Don Rua; storicamente la casula porta la scritta: “Indumenti Sacri userli dal Ven. Don Bosco e da Don Rua”.
Dal suo arrivo nel Paese, la casula e gli altri paramenti – stola, manipolo, corporale e quadrante – sono rimasti nella sacrestia della Chiesa di Cristo Re. Don Izurieta ebbe grande cura di questi oggetti fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1985.
Dopo 92 anni, la casula è stata sottoposta ad un processo di restauro e trasferita all’Archivio Storico dell’Ispettoria “Sacro Cuore di Gesù” dell’Ecuador.
La casula misura 2,14 m x 0,75 cm ed è realizzata in velluto con fili metallici d’argento, corrispondenti all’epoca del XIX-XX secolo.
Questo reperto, insieme a molti altri custoditi in tutto il mondo, è solo un semplice oggetto, ma è in grado di ricordare a tutti la figura di chi ha deciso di spendere tutta la sua vita al servizio dei giovani più bisognosi.
Angélica Almeida,
Archivo Histórico de ECU
