Portogallo – Terza giornata del IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice: riscoprire Maria

02 Settembre 2024

(ANS – Fatima) – La terza giornata del Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, sabato 31 agosto 2024, è stata caratterizzata da momenti di intensa spiritualità, dalla condivisione di testimonianze di grande impatto e da espressioni artistiche che hanno commosso i partecipanti. Un momento culminante è stata la recita del Rosario e la processione luminosa, presieduta da Mons. Maksym Ryabukha, Vescovo ausiliare di Donetsk, in Ucraina.

La mattina del terzo giorno del Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice è iniziata con l’Eucaristia in diverse lingue. Nel Centro Paolo VI, la prima conferenza della giornata è stata tenuta da don Juan José Bartolomé, salesiano laureato in Teologia e Dottore in Sacra Scrittura.

Nella sua presentazione, sul tema “Maria di Nazareth, maestra nell’arte del discernimento”, il salesiano ha messo in evidenza il percorso di Maria dalla nascita di Gesù fino all’adolescenza, utilizzando diversi passi biblici. Esplorando la vocazione di Maria come modello di fede e obbedienza alla volontà di Dio, ha osservato: “Prima di scegliere Dio, ha dovuto accettare che Dio l’avesse scelta; (…) chi è consapevole di essere stato chiamato si sente graziato da Lui; come Maria, trovare la propria vocazione è aver trovato la grazia di Dio”.

Nella sua presentazione ha anche evidenziato il fatto che la vocazione di Maria non si sia conclusa con la nascita di Gesù, ma sia continuata per tutta la sua vita, sempre piena di sfide e di nuove rivelazioni. “Maria dovrà iniziare un’avventura con Dio proprio nel momento in cui pensava di averla finita. Dio non lascia riposare facilmente i suoi migliori servitori”, ha concluso.

E per concludere ha detto: “Maria ci ricorda che Dio può sempre chiederci di più di quanto gli abbiamo già dato. Il dovere compiuto non ci esime dall’obbedienza a ciò che verrà”.

Testimonianze di vita: sfidati da Dio e accompagnati da Maria

Le testimonianze di Filipa Andrade e di Mons. Ryabukha, hanno riempito la sala di emozione e speranza.

Filipa Andrade, laureata in infermieristica, sposata e con due figli, è la responsabile e fondatrice del coro dell’Eucaristia domenicale delle 12:30 presso i Salesiani di Estoril. Cresciuta in una famiglia cattolica, nel 1991 si è sentita motivata a creare un coro con i suoi nipoti e altri giovani amici. “Sapevamo che avere Dio nella nostra vita era un bene e che l’Eucaristia era la via per raggiungerlo”, ha sottolineato.

Raccontando nel suo intervento vari episodi della sua vita in cui ha sentito veramente l’amore e la presenza di Dio, Filipa ha concluso: “Queste sono state alcune storie che Gesù e Maria hanno scritto con me”.

Mons. Ryabukha, da pare sua, ha condiviso la sua storia di vita, che è sempre stata segnata da un contesto molto difficile. Con una fortissima devozione mariana, il Vescovo ha trasmesso un messaggio di speranza e resistenza, ma anche di profonda fede e devozione. “Con la grazia e la protezione di Maria, nessuno dell’Oratorio è stato ancora ferito o ucciso”, ha sottolineato.

Maria: un modello per i giovani

L’ultimo pomeriggio del Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice è iniziato con la conferenza “Maria e l’educazione dei giovani di oggi”, presentata da suor Adriana Silva, Direttrice dell’Istituto di Maria Ausiliatrice di Montevideo, in Uruguay.

Dopo aver posto l’accento su Maria come modello per i giovani, la religiosa ha approfondito il “Sogno dei nove anni”, che rappresenta l’identità e la missione della Famiglia Salesiana. “Il ‘Sogno dei nove anni’, in cui si inquadra il tema generale di questo congresso (…) è l’icona ispiratrice dell’identità e della missione dell’intera famiglia carismatica da essa fondata”, ha sottolineato.

Per suor Silva, Don Bosco ha appreso e integrato il Sistema Preventivo dalla sua devozione a Maria, Madre e Maestra, che lo ha accompagnato fin dall’inizio del suo cammino spirituale. Inoltre, l’attaccamento di Don Bosco a Maria è testimoniato da diversi sogni nel corso della sua vita, che hanno plasmato la sua missione di amore misericordioso e di servizio a Cristo.

Ricordando le parole di Papa Francesco, la relatrice ha concluso: “Il mondo ha bisogno di giovani ed educatori contemplativi, nello stile di Maria, capaci di interrogarsi e meditare sulla direzione in cui l’umanità sta viaggiando, su dove si trova e su ciò che Dio sta cercando di dirci negli eventi di questo tempo: giovani ed educatori capaci di impegnare tutto il loro potenziale nella ricerca e nella costruzione del bene comune e dell’amicizia sociale”.

Contemplare la Madre

Il pomeriggio di sabato è stato caratterizzato dal concerto di don Maurizio Palazzo, Maestro di Cappella e organista titolare del Santuario di Maria Ausiliatrice. Il repertorio scelto, accompagnato dalle voci di Francesca Incardo, Francesca Rosa, Francesca Cederle, Gemma Gurrado, Frederico Cucinella e Gabriele Spesso, ha contribuito a creare un’atmosfera di contemplazione attraverso la musica.

I giovani hanno avuto anche un momento speciale in questo Congresso internazionale, attraverso l’incontro con il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio. Sottolineando l’importanza della presenza dei giovani a questo Congresso, come parte di questa grande famiglia, egli ha chiesto ai giovani, divisi in gruppi, di rispondere ad alcune domande, e ha ribadito: “I giovani sono il presente, la presenza dei giovani detta la vitalità della devozione a Maria Ausiliatrice e la vitalità del carisma salesiano”.

Il pomeriggio si è concluso con la relazione di don Pierluigi Cameroni sulla santità salesiana, in cui sono stati presentati esempi concreti di vite dedicate a Dio e agli altri, come quelle del Servo di Dio Luigi Bolla, della Beata Eusebia Palomino e della Beata Alexandrina da Costa.

Rosario e processione luminosa: unità e fede

La processione del Rosario e delle candele per la pace, presieduta da Mons. Ryabukha, ha chiuso in bellezza la terza giornata del Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice. chiedendo l’intercessione di Maria per tutti i conflitti e le ingiustizie nel mondo.

Il Rosario è stato recitato in diverse lingue, riflettendo l’universalità della devozione a Maria e l’unità della Chiesa nella sua diversità.

InfoANS

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