Ha ripetuto più volte e in più lingue “Cari amici”, il Consigliere Generale per la CS, nel dare il via al suo discorso conclusivo dell’evento: non solo un incipit tradizionale, ma una conferma del messaggio che stava per consegnare, quello, cioè, che riconosce il massimo valore comunicativo e la centralità alle persone. “I nostri Delegati per la Comunicazione sono il miglior tesoro in nostro possesso. Voi siete la parte più importante, e lo siete stati sin dall’inizio!” ha infatti aggiunto subito dopo.
“Lavoriamo insieme da molto tempo – ha proseguito – e come ricorderete, durante la pandemia di Covid-19, abbiamo dato inizia alla scuola di Comunicazione Sociale. Alcuni erano increduli, pensavano che le persone non avrebbero aderito, ma siamo andati avanti lo stesso. Ebbene, all’inizio di quel percorso io vi dissi che avremmo celebrato la fine di questa scuola di comunicazione a Roma, all’UPS, in estate. Ed eccoci qua, ora: siete venuti in oltre 100”.
“La vostra presenza – ha continuato – è profetica. Avete lasciato i vostri Paesi, fatto le valigie, lavorato per avere i visti, i fondi dalle comunità… Questo per me è il messaggio migliore della comunicazione!”.
Successivamente, ha voluto ripercorrere il cammino compiuto dal Settore per la Comunicazione Sociale negli ultimi anni, inserendo così i lavori di “Shaping Tomorrow” nel più ampio panorama di lavoro adottato. Pertanto, ha indicato i quattro assi fondamentali del lavoro portato avanti da lui stesso insieme ai suoi primi collaboratori (don Ricardo Campoli, don Harris Pakkam e don Maciej Makuła):
- rafforzare, aver cura, dare priorità alle relazioni umane;
- perseguire la formazione alla comunicazione dei salesiani e dei loro collaboratori, attraverso incontri online e in presenza;
- favorire la strutturazione della CS nel mondo salesiano, attraverso lo sviluppo di un coordinamento per ogni Regione, gli incontri e i progetti nelle reti di comunicazione;
- accompagnare la trasformazione digitale.
“Siamo molto orgogliosi di tutto questo” ha aggiunto, poi, con riferimento a quanto condiviso durante le giornate di Shaping Tomorrow. “Cercate di concretizzare a tutto quello che abbiamo ascoltato qui: due, tre progetti, non di più, ma che diano continuità a questo convegno”. E in tal senso, ha lanciato una proposta: che ogni Delegato di CS possa promuovere una seconda Scuola di Comunicazione organizzata a livello regionale o ispettoriale, coordinarne i lavori nei prossimi anni, attraverso incontri mensili, online o in presenza, e favorire così la diffusione delle competenze veicolate e la convergenza dell’azione salesiana nella comunicazione sociale.
Ancora, dopo aver ringraziato tutti gli organizzatori dell’evento – a partire da don Makuła e il suo “Dream Team” e proseguendo con le varie autorità dell’UPS – ha esortato i presenti a richiedere ai loro Superiori di considerare i corsi offerti dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’UPS, riconoscendo il loro valore formativo e i benefici che possono offrire per la missione salesiana.
“I giovani e i poveri devono stare sempre al centro della nostra comunicazione – ha ricordato in seguito –. Se lo faremo, prenderemo il nostro giusto ruolo nella Congregazione e nella storia. E già lo facciamo: state facendo un lavoro eccezionale!”.
Da ultimo, ha colto l’occasione per presentare tre diversi testi: il nuovo documento elaborato dal Settore “La comunicazione sociale a servizio della Missione Salesiana nella Chiesa”, che verrà consegnato al Capitolo Generale 29°, definito un testo “semplice, pratico, aggiornato, frutto del vostro lavoro, dei vostri contributi”, che contiene le basi bibliche della comunicazione, quelle teologiche e cristologiche, quella antropologiche, gli aspetti etici, il dialogo tra la comunicazione, l’evangelizzazione e il mondo digitale, il sistema che ispira la comunicazione, la metodologia del Delegato, l’amministrazione della comunicazione e tanto altro ancora.
E poi altri due volumi ancora: “Parallels 15 and 20”: un libro in inglese che costituisce un dialogo tra Don Bosco e neuroscienziati, fisici quantistici ed esperti di Intelligenza Artificiale, la cui prima copia è stata consegnata ad una giovane partecipante incinta; e “Come se vedesse l’invisibile”, dedicato a Don Bosco e relativo ai suoi sogni sui giovani, che è stato offerto ad una suora argentina attiva presso la comunità del Sacro Cuore a Roma.
In conclusione, il Consigliere Generale ha ricordato l’importanza di partecipare e diffondere il progetto del Settore del “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF), la cui finale è prevista nei giorni 17-18 ottobre 2024, e ha invocato su tutti la protezione e benedizione di Maria Ausiliatrice.
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