La tematica è stata sviscerata con cura dal ventottenne italiano Simone Ferretti, che ha affascinato il pubblico con i suoi interventi dinamici e le dimostrazioni dal vivo sull’arte del MoJo. Nelle sessioni dedicate al tema egli ha istruito il pubblico su come lo smartphone abbia rivoluzionato il modo in cui si raccolgono le notizie e si creano i contenuti.
“La nuova generazione non guarda più la TV”, ha dichiarato con enfasi. “Ormai è tutta una questione di media digitali e social. Il giornalismo mobile offre la velocità, il feedback istantaneo e la portata globale che i media tradizionali faticano ad eguagliare”.
Nella sua interazione sul palco l’oratore ha realizzato, durante la conferenza, un breve video intitolato “Visita a Roma” utilizzando solo le immagini catturate dal suo smartphone. Ha integrato perfettamente le immagini con un brano musicale strumentale, mostrando come gli strumenti mobili possano essere sfruttati per creare uno storytelling coinvolgente e in grado di suscitare profonde emozioni tra gli spettatori.
Ferretti ha sostenuto con passione il potere dei social media, insistendo sul fatto che video brevi e ricchi di immagini hanno un impatto maggiore sul pubblico rispetto alle foto o ai testi scritti. Ha evidenziato gli ingredienti classici delle narrazioni avvincenti – una missione, un conflitto, un percorso di trasformazione del personaggio e una risoluzione conclusiva – e ha sottolineato l'importanza di catturare l’attenzione degli spettatori sin dai primi secondi.
“I fatti si dimenticano, ma le storie si ricordano”, ha ricordato ancora all’uditorio, rimarcando la forza del MoJo oggi, che risiede nella sua capacità di creare contenuti dinamici e condivisibili che si adattano perfettamente agli stili e atteggiamenti delle generazioni esperte di digitale.
Le sessioni condotte da Simone Ferreti sono state un punto culminante del Convengo Mondiale di Comunicazione “Shaping Tomorrow”, lasciando ai comunicatori e ai professionisti dei media presenti nuove e apprezzate competenze in grado di far crescere il potenziale trasformativo della comunicazione salesiana a livello globale.
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