Dai 9 ai 17 anni, quasi 3.000 bambini e circa 400 giovani partecipano quest’anno ai campi estivi organizzati dai Salesiani dell’Ispettoria “Gesù Adolescente” del Medio Oriente (MOR) in Siria. Le case di Aleppo, Damasco e Kafroun ospitano i partecipanti per un mese e mezzo, divisi per fasce d’età e con un programma fitto in cui svago, ricreazione, sport, escursioni, teatro, momenti di catechesi e di conoscenza dell’opera di Don Bosco creano un grande clima di convivialità e gioia.
Nessuno dei partecipanti può dimenticare la situazione critica che il Paese soffre da anni a causa della guerra, e che è stata aggravata dagli effetti dei terremoti dello scorso anno; ma all’interno dei campi salesiani, bambini, ragazzi e giovani “ricevono l’opportunità di divertirsi, imparare e anche di superare i loro traumi. È una grande fonte di speranza per tutti loro”, testimonia Rania, una delle giovani responsabili delle attività estive ad Aleppo.
Decine di giovani universitari attivi nel centro giovanile e tanti genitori che partecipano alle attività pastorali delle case salesiane e che sono gli animatori dei campi hanno trascorso mesi a preparare e ad allestire gli spazi e le attività per i campi di quest’anno, che hanno come tema il “Mondo di Don Bosco”. Mentre l’anno scorso il tema era “Lo Spazio Don Bosco”, con un viaggio attraverso la sua vita fino al Sogno dei Nove Anni, quest’anno il tema proseguirà il percorso di vita del Fondatore della Congregazione Salesiana e si concentrerà sul periodo che va da quando entrò in seminario fino alla sua ordinazione sacerdotale.
A causa delle alte temperature, le giornate insieme iniziano nel pomeriggio, alle tre, e proseguono fino alle nove di sera. Le attività ludiche e ricreative si svolgono ogni settimana (compresi i momenti in piscina e le escursioni in montagna) e integrano insieme le dimensioni fondamentali dell’opera salesiana come casa, cortile, scuola e parrocchia, senza dimenticare neanche teatro, canto e spiritualità.
“Questi campi estivi sono speranza che va dritta al cuore e che si riflette sui loro volti, perché la situazione familiare è insostenibile, con stipendi molto bassi e un’inflazione che non permette di comprare molto”, spiega Joseph, tra i responsabili delle attività a Damasco.
Le spese maggiori per questi campi sono quelle relative ai trasporti: cinque autobus ad Aleppo, tre a Damasco e otto minibus a Kafroun prelevano ogni giorno la maggior parte dei partecipanti dalle zone più lontane dalla città. “Se non facessimo così non verrebbero, perché le distanze sono troppo grandi e i costi troppo alti; ma è per questo che facciamo di tutto perché non manchi loro nulla e si godano l’oasi di pace di Don Bosco in estate” conclude, infine, Mateo, un volontario salesiano.
Fonte: Misiones Salesianas