Durante il mese di dicembre, molte case salesiane trasformano le loro strutture nel villaggio di Betlemme. I cortili si animano e si avvicinano alla realtà del tempo in cui nacque Gesù e studenti, famiglie, educatori e personale portano il messaggio #YoPongoElBelén (#IoFaccioIlPresepe) anche oltre le reti sociali.
Case come Cartagena, Trinidad, Rota, Cádiz, La Línea de la Concepción, Burriana, Huesca, Algeciras, Córdoba, Alicante, Monzón, Valencia San Antonio Abad e Alcalá de Guadaíra, tra le tante, mettono in scena questi spettacoli di presepi viventi nei loro cortili o nelle strade della città. In alcune case, questa iniziativa è aperta alla gente del quartiere, che può visitare le diverse botteghe e officine, realmente funzionanti, e trascorrere un momento piacevole, grazie al lavoro volontario di una moltitudine di persone della Famiglia Salesiana.
Ma c’è di più. Ad esempio, a La Línea, tutto il ricavato del presepio vivente è destinato al progetto “Sales” di alimentazione ai senzatetto della città. In questo modo il presepio diventa il mezzo per offrire anche un pranzo di Natale alle persone più bisognose.
A Rota, grazie ai salesiani, le strade del centro storico si trasformano, con il permesso e la collaborazione dei vicini, in un villaggio ebraico per mettere in scena le scene più rappresentative della nascita di Gesù. È l’unico presepe vivente di tutta la Provincia e attira più di 2.000 visitatori.
Nel caso di Cordoba, il Presepe vivente è giunto alla sesta edizione, è realizzato dagli stessi allievi e fa rivivere i passi del Vangelo nel cortile dell’opera.
Mentre gli exallievi di Huesca hanno realizzato un suggestivo presepe ispirato alla situazione di guerra a Gaza, che hanno collocato accanto alla chiesa di Maria Ausiliatrice, e dove si legge uno striscione che recita: “La pace, un sogno di tutti”.
Dai Salesiani di Badalona, da 17 anni, sono gli allievi del corso opzionale di arti visive e plastiche a preparare il Presepe nella scuola. Quest’anno lo hanno preparato nell'ambito del tema “Un sogno per te” della campagna pastorale, ed è stato ambientato ai Becchi, nelle stalle della casa in cui Don Bosco visse la sua infanzia. Gli allievi sono stati anche premiati al concorso dei presepi scolastici organizzato dalla Scuola Cristiana, con la collaborazione della Fondazione “Catalunya Religió”, in occasione dell’800° anniversario del primo presepe realizzato da San Francesco d’Assisi a Greccio.
Anche i concerti natalizi sono una tradizione diffusa e quest’anno sono stati un momento importante per le case di Cartagena, Trinidad, Mérida, Úbeda, Puebla de la Calzada, Rota, Cádiz, Villena, Morón, Horta, La Almunia, Las Palmas, Badajoz, Carmona, Algeciras, Martí-Codolar, La Cuesta, Alcalá de Guadaíra, Ourense, Villamuriel, Santander, Los Boscos a Logroño, Vigo, Nueva Montaña in Cantabria o Barakaldo, tra le altre. Distribuiti per classi, gli studenti cantano e ballano canzoni tipiche di questo periodo dell’anno per mostrare il loro talento alle famiglie.
Alcune case salesiane, come quelle di Huesca e Mérida, portano i loro allievi a cantare nelle case di riposo, dove gli ospiti sono sempre molto grati per la visita; mentre per i giovani partecipanti è un’esperienza molto arricchente, che peraltro alle volte rientra nelle iniziative di Apprendimento-Servizio della casa salesiana.
Iniziative simili vengono realizzate anche dalle case “San Antonio Abad” di Valencia e Cadice, che hanno anche una campagna chiamata “ci ricordiamo di te”, per condividere messaggi con le persone che trascorrono il Natale negli ospedali.
In tutta la Spagna, poi, le parrocchie salesiane realizzano presepi di ogni foggia e dimensione, allestendo non di rado mostre e accompagnando queste realizzazioni con iniziative pastorali con le famiglie e i bambini, come le tradizionali “benedizioni dei bambinelli”.
Tutte queste rappresentazioni sono solo un piccolo segno che le case salesiane attendono il Natale per celebrare la nascita di Gesù e aprire così la strada a Dio e agli altri.
Fonte: Salesianos.info