RMG – Le Strenne dei Rettori Maggiori Salesiani: Don Rinaldi

15 Dicembre 2023

(ANS – Roma) – Il III Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana fu Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore per 9 anni dal 1922 al 1931. Di lui lo storico salesiano don Giovanni Battista Francesia disse che gli mancava “solo la voce di Don Bosco, tutto il resto l’ha”; mentre Don Egidio Viganò, altro Rettor Maggiore, lo definì “genuino testimone e interprete dello spirito salesiano” e “prototipo di bontà pastorale”.

Animatore di movimenti laicali – tanto da essere lui a dare inizio all’Istituto delle Volontarie di Don Bosco – promotore di una spiritualità del lavoro, maestro di vita spirituale, Don Rinaldi, oggi riconosciuto Beato dalla Chiesa Cattolica, è stato alfiere della paternità di Don Bosco, e tutti questi suoi tratti si riscontrano anche nelle Strenne da lui consegnate nei diversi anni.

Degli 11 anni di Rettorato di Don Rinaldi sono state rintracciate 10 strenne; e a mancare è proprio quella dell’anno d’elezione, nel 1922, probabilmente perché essendo morto don Albera nell’ottobre del 1921 ed essendo lui eletto nell’aprile del 1922, non venne proprio data.

Anche le strenne di Don Rinaldi, sia nella forma del testo come nel contenuto, sono sulla scia dei suoi predecessori. Permane quasi sempre la dualità dei messaggi, rivolti genericamente ai salesiani e ai giovani; ma è con lui che si incominciano a vedere con una maggiore frequenza dei pensieri dedicati più nitidamente ad altri gruppi della Famiglia salesiana – Salesiani Cooperatori ed Exallievi – cui Don Rinaldi presenta dei modi semplici per vivere bene la vita cristiana.

Il testo delle strenne propone un’ascetica semplice e accessibile a tutti; il messaggio è breve e chiaro, spesso un invito a fare o evitare qualcosa, per vivere più cristianamente o religiosamente la propria vita. Caratteristica, nella forma, è la strenna del 1930: tre invocazioni a Don Bosco, una diversa dall’altra per ogni gruppo al quale è diretta la strenna.

Anche per Don Rinaldi al centro dei suoi pensieri e del suo operare c’è, infatti, l’imitazione di Don Bosco. Alcune strenne gli sono dedicate in modo particolare, quasi per intero, ed egli permane comunque il riferimento da imitare. Tuttavia, non mancano altri fulgidi esempi di vita salesiana additati a modello (Don Rua) o di santità giovanile, non esclusivamente salesiana (vi è, infatti, Domenico Savio, ma anche San Luigi Gonzaga).

E ai tradizionali temi della devozione all’Eucaristia e a Maria, si segnalano anche i rimandi all’attualità della vita della Chiesa, nelle strenne del 1925 e 1926, dove ci sono richiami diretti al Giubileo di quel periodo.

Ecco, di seguito, i messaggi della Strenna offerti dal Beato Filippo Rinaldi:

1923: - Ai Salesiani: “Cerchiamo d’imitare il Servo di Dio Don Rua nell’esatta osservanza della vita religiosa”.

- Ai Giovani: “Si sforzino di seguire gli esempi di Domenico Savio nella divozione a Gesù Sacramentato”.

1924: - Ai salesiani. “Osservanza esatta delle Costituzioni”.

- Ai Giovani. “Farò mio il proposito di Domenico Savio di osservare rigorosamente il regolamento della casa”.

1925: Ai salesiani.: “Fare bene quotidianamente la meditazione. Essa deve illuminare le opere, le parole e i pensieri di tutta la giornata” (Nel 50° anniversario dell’Approvazione delle Costituzioni).

- Ai Giovani. “Crescere nella devozione a Gesù Sacramentato e a Maria Santissima Ausiliatrice, per passare bene l’Anno Santo”.

1926: - Ai salesiani. “Cercate anime, ma non danari, né onori, né dignità” (citazione dalle raccomandazioni di Don Bosco ai primi missionari)”.

- Ai giovani: “Pregate Maria Ausiliatrice per i Missionari e per gli infedeli”.

- Agli Exallievi: “Promuovete la propagazione della Fede colla parola e coi mezzi che sono alla vostra portata”.   

1927: - Ai salesiani: “Osservate il silenzio dalla sera dopo le orazioni fino alla colazione del giorno seguente, come voleva Don Bosco, e come prescrive la Regola”.

- Ai Giovani. “Onorare San Luigi Gonzaga imitando le sue virtù e invocandolo divotamente”.

1928: - Ai salesiani e ai Salesiani Cooperatori. “Qui elucidant me, vitam aeternam habebunt”.

- Ai Giovani e agli Exallievi. “Ecce Mater tua! Ecco la tua Madre!”.

1929: – “Studiare e imitare la santità di Don Bosco 1° nella sua pietà; 2° nelle sue virtù; 3° nelle sue opere” (tratta dai “Ricordi” per gli Esercizi Spirituali dell’anno, che però solitamente si rifacevano alla strenna).

1930: - Ai giovani: “Perché possiamo essere di voti di Gesù Sacramentato e di Maria Ausiliatrice, o beato Don Bosco, pregate per noi!”

- Agli exallievi: “Perché possiamo essere assidui al lavoro nel senso e nel modo che lo siete stato voi, o Beato Don Bosco, pregate per noi!”.

- Ai salesiani: “Perché possiamo amare la gioventù come l’avete amato voi, o Beato Don Bosco, pregate per noi!”

1931: - Ai salesiani. “Facciamo conoscere meglio il Beato Don Bosco. I Direttori ponendo alla portata dei confratelli vita ed opere del Beato. Tutti parlando di lui, citando i suoi esempi nelle conferenze, nei sermoncini della sera o anche nella scuola e nelle conversazioni”.

- Ai Giovani. “Fuggire l’oziosità anche in ricreazione impiegando bene il tempo ad imitazione del Beato D. Bosco”.

- Agli Exallievi. “Correttezza e riservatezza cristiana nei modi e nelle parole ricordando l’esempio di Don Bosco”.

1932: Ai sacerdoti: “Missa attente celebretur: si celebri con attenzione la Santa Messa”.

- Ai chierici e i coadiutori: “Sanctum Sanctorum peramanter visitetur: si visiti con trasporto d’amore Gesù Sacramentato”.

- Agli alunni interni, esterni ed oratoriani: “Ascoltino con attenzione la Santa Messa e si preparino a ricevere la S. Comunione sacramentalmente o almeno spiritualmente”.

- Agli exallievi: “Facciano ogni sacrificio per ascoltare con raccoglimento la Santa Messa tutti i giorni festivi”.

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