La giornata è iniziata presso l’ITIG, con una messa di ringraziamento, seguita da una sessione fotografica. Poi, il gruppo si è spostato a Bulengo, uno dei più grandi campi profughi appena fuori dalla città di Goma, sulla strada Goma-Sake. Qui la situazione è davvero drammatica e il campo offre una chiara testimonianza di una guerra lunga, crudele e complessa. Si sopravvive grazie all’aiuto di alcune ONG locali e internazionali, ma mancano le condizioni di salute e di sicurezza e i giovani non hanno nemmeno la possibilità di studiare, finendo così per darsi al vagabondaggio. Non c’è rispetto, inoltre, per le norme di convivenza sociale.
Il “VC Don Bosco” ha voluto visitare e aiutare queste innocenti persone emarginate, che con pazienza cercano una prospettiva migliore. Il gruppo ha deciso di dare loro un piccolo contributo, denominato “Il cesto di San Giovanni Bosco”. Ogni membro ha messo nel cesto soldi, cibo, vestiti e qualsiasi cosa possa essere utile a chi non ha nulla. Come recita un proverbio, infatti, “Nessuno è così povero da non avere nulla da condividere”. Così, nella giornata di domenica 12 novembre, il “VC Don Bosco” ha donato ai rifugiati di Bulengo tutto ciò che sono riusciti a raccogliere e i beneficiari li hanno ringraziati con grande umiltà.
Al termine della visita al campo di Bulengo, tutto il gruppo ha fatto ritorno all’ITIG di Goma, per condividere un momento di riflessione e fraternità. Dopo c’è stato spazio per alcune attività ludiche, come due partite di calcio, una tra le donne e una tra gli uomini, e la condivisione del pranzo. Il “VC Don Bosco”, conclusa la giornata, ha espresso l’auspicio che ciò che hanno fatto possa ispirare altri a fare lo stesso.
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