Il 19 novembre 1894 segna una data storica per i salesiani in Venezuela. Quel giorno, infatti, arrivarono a La Guaira i primi salesiani destinati a questa terra. L’esperienza salesiana in questo Paese è “un’avventura” che merita di essere raccontata. Essa iniziò quando sette salesiani, selezionati da Don Michele Rua, I Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione salesiana, partirono da Torino con destinazione il porto di La Guaira, per poi stabilirsi nelle città di Caracas e Valencia.
Il gruppo dei primi sette salesiani era composto da: don Enrico Riva, Direttore; i chierici Nicolò Carrena e Giacinto Piana; e il coadiutore Giuseppe Faletti, per la casa di Caracas; don Andrea Bergeretti, Direttore; e i chierici Innocenzo Montanari e Alfredo Savoia per la casa di Valencia. Dopo un’accoglienza affettuosa e molto calorosa da parte delle autorità e dei parrocchiani, il primo gruppo di salesiani si stabilì in una piccola casa a El Valle, all’epoca un villaggio lontano dalla capitale. Mentre il secondo si recò a Valencia, dove i loro inizi furono altrettanto umili, ma anche lì accompagnati dalla generosità e dalla gentilezza della gente.
Oggi, in Venezuela, i salesiani animano più di 100 iniziative che danno vita alle comunità, attraverso parrocchie, oratori e centri giovanili, la Rete delle “Casas Don Bosco”, i progetti scolastici e i centri di formazione in tutto il Paese.
I diplomati dei centri educativi salesiani si distinguono in ogni ambito lavorativo del Paese. A questo proposito, don Jorge Bastidas, Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile, sottolinea con enfasi che “Dove meno te lo aspetti c’è un venezuelano che ha ricevuto una formazione completa in un’opera salesiana. I sacerdoti e le suore di questo movimento religioso portano nell’anima l’ideale di Don Bosco, Maria Ausiliatrice incisa sulla fronte, e il loro amore per i giovani permea di gioia la loro missione, una gioia che trasuda dai loro pori e che contraddistingue solo loro in modo così costante ed evidente, anche se è un mandato di fede e spiritualità per tutti i cristiani”.
“I Salesiani celebrano 130 anni di lavoro in Venezuela e per questo vogliamo dare riconoscimento agli sforzi e allo spirito di quei primi salesiani che contribuirono a diffondere la vita, ad illuminare le menti e ad avvicinare i cuori; lo faremo sia favorendo una conoscenza più approfondita dell’opera di Don Bosco nel nostro Paese, sia nell’impegno a promuovere e realizzare iniziative più giuste, più solidali e più cristiane”, ha proseguito don Bastidas.
In conclusione, il salesiano ha affermato che “oggi, in mezzo alle difficoltà, continuiamo a realizzare il sogno di Don Bosco nel cuore dei giovani venezuelani, e il prossimo anno speriamo di chiudere questa bella celebrazione nella città di Caracas, rendendo omaggio a quei salesiani che hanno lasciato la loro anima, la loro vita e il loro cuore nel nostro Paese”.