In tono amichevole i due Consiglieri Generali hanno motivato i presenti sull’importanza dei lavori della mattinata: inquadrare il motto della Giornata Mondiale della Gioventù, “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39), nel contesto attuale del Movimento Giovanile Salesiano.
Poi, accompagnati degli animatori Sílvio Monteiro e Beatriz Domingos, tutti i presenti sono stati guidati ad un momento di riflessione organizzato in quattro lingue: portoghese, spagnolo, inglese e italiano. Ogni gruppo aveva un testo di riferimento con domande volte a suscitare considerazioni e suggerimenti per proiettare il Movimento Giovanile Salesiano nel mondo. Al termine, ogni gruppo ha dovuto presentare le proprie conclusioni attraverso un modulo online, da inviare a Roma alle Sedi Centrali della Congregazione SDB e dell’Istituto FMA.
La seconda parte della mattinata ha visto la partecipazione del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e della Madre Generale delle FMA, Madre Chiara Cazzuola. Tutti i presenti nell’auditorium si sono alzati in piedi per accoglierli con un forte applauso.
Don Á.F. Artime ha preso la parola esprimendo la sua grande gioia di essere presente. Nonostante la presenza su un palco, ha detto di sentirsi in famiglia e di sapere che, nonostante le molte differenze tra i presenti, erano tutti uniti dalle stesse preoccupazioni.
Successivamente, cinque giovani provenienti da diversi Paesi – Brasile, Italia, Messico, Canada e Filippine –hanno condiviso le loro preoccupazioni sotto forma di domande. Cosa fare di fronte all’allontanamento dei giovani dalla Chiesa o quando la fede diventa un peso? Come vivere l’affetto con autenticità e cosa fare per accompagnare i giovani nella loro crescita spirituale? Queste sono state le domande poste.
Con un linguaggio semplice, ma profondo, “di cuore”, Don Á.F. Artime e Madre Chiara Cazzuola hanno risposto concretamente alle domande, citando più volte diversi episodi della vita di San Giovanni Bosco.
Come più volte auspicato da Papa Francesco, il Rettor Maggiore ha ricordato la necessità di dare la propria testimonianza ai propri coetanei contro la superficialità che caratterizza, in parte, il tempo attuale. E sebbene abbia riconosciuto che “nuotare controcorrente è faticoso”, ha ricordato che “essere un cristiano impegnato significa andare controcorrente”.
In un mondo che va sempre di fretta, “prendersi del tempo per approfondire il rapporto con gli altri e con Dio” è stato, infine, il consiglio offerto della Madre Generale delle FMA.
La mattinata di riflessione si è conclusa con una celebrazione eucaristica in più lingue presieduta dal Rettor Maggiore. È stata una Messa tipicamente giovanile e di profondo incontro con il Signore, in vista della veglia serale. Contrassegnata dalla scelta di alcune letture specifiche, che hanno sottolineato il ruolo di Maria nella storia della salvezza, ha visto il Rettor Maggiore tenere un’omelia breve, ma intensa, nella quale ha sottolineato anch’egli la figura della Madre di Gesù, che nel silenzio visse tutta una vita di donazione e servizio. E per questo, ha osservato, è un modello per i giovani del Movimento Giovanile Salesiano, che sono stati infatti invitati a vivere – e ad esortare gli altri a vivere – come Lei visse.
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