“Incontrare, incoraggiare, rivedere e ripartire con gioiosa speranza”: così don Costa definisce l’itinerario compiuto dal X Successore di Don Bosco, che ha il compito di guidare una Congregazione mondiale che opera in 136 Paesi del mondo – non solo da remoto, stando nella sede centrale, ma quanto più possibile di persona. Perché niente, neanche nell’era digitale, può sostituire il valore della presenza e della relazione, in primo luogo con i giovani, destinatari privilegiati della pedagogia salesiana. Non a caso il “sacramento salesiano della presenza tra i giovani”, è l’espressione coniata dallo stesso Don Á.F Artime per animare tutti i salesiani del mondo a non dimenticare mai la centralità di quel contatto diretto e immediato che favorisce la conoscenza, produce condivisione, crea scambio e passione educativa.
Una centralità che il Rettor Maggiore testimonia di vivere in prima persona. Da quando – nel 2014 – è alla guida della Congregazione salesiana, ha già visitato circa 118 nazioni sparse per il mondo.
Dopo l’interruzione nel biennio 2020-2021, a causa dell’esplosione della pandemia da Covid-19, ha ripreso nel 2022 il suo percorso internazionale, con una serie di tappe – puntualmente ripercorse e documentate nel libro, con un ricco corredo di immagini – che fino al marzo del 2023 lo hanno portato in terra iberica, in Zimbabwe e Zambia, sulle orme della missione salesiana in Thailandia, in Ungheria, in Francia, in due Ispettorie del Brasile e in sei Ispettorie dell’India (in due periodi diversi), in Croazia, negli Stati Uniti e in Canada, in Perù e in diverse regioni e città italiane.
“Le immagini della ‘toccata e fuga’ o della pura celebrazione di eventi importanti non si addicono alle visite del Rettor Maggiore. La sua presenza è spesso richiesta dalle case salesiane o dalle Ispettorie per festeggiare una tappa significativa della propria storia, come i 100 o i 50 anni dalla fondazione, l’inizio di una nuova opera, la professione dei voti o l’ordinazione sacerdotale di nuovi confratelli, la commemorazione di figure salesiane esemplari per le diverse terre e per la Chiesa intera. Tuttavia, l’intento celebrativo è sempre parte di un incontro ricco di contenuti e di confronti sullo stato di salute del carisma salesiano nella realtà locale” osserva con acutezza il sociologo Franco Garelli, Professore Emerito dell’Università Statale di Torino, nell’introduzione alla lettura.
Il giro del mondo del Rettor Maggiore rende poi evidente come stia cambiando la fisionomia della Congregazione, a seguito di un’evoluzione demografica che affolla i paesi emergenti e appesantisce le nazioni più sviluppate; e più in generale, per la tendenza delle popolazioni a mescolarsi nel pianeta terra. Ad ogni latitudine, le case salesiane ospitano giovani di culture diverse, sovente anche di religioni e di etnie differenti; perché il carisma di Don Bosco, pur nato in un particolare contesto culturale e religioso, non conosce confini ‘confessionali’, contagia anche quanti vivono e credono altrimenti.
Attraverso il libro emergono chiari gli orientamenti dati dal Rettor Maggiore ai suoi salesiani e quanti condividono la missione di portare avanti il carisma di Don Bosco, laici o consacrati che siano: “Credere nei giovani”, “essere fedeli ai giovani”, “dar vita ai sogni dei giovani” sono alcune delle parole chiave spesso ripetute, frasi che non sono solo dei motti, ma delle linee orientative per non perdere mai di vista la scelta pedagogica fondamentale dei Figli di Don Bosco.
Senza dimenticare i nuovi ambiti di educazione giovanile: curare la proposta e la presenza salesiana nei cortili digitali, valorizzare l’attenzione delle nuove generazioni alla salvaguardia del Creato, così come l’interesse per l’impegno politico “inteso in senso ampio”, che “si coglie qua e là negli ambienti salesiani (e nei giovani che li frequentano)” osserva ancora Garelli.
Don Costa, da parte sua, nella sua presentazione del volume ricorda l’ammirazione di San Paolo VI – di cui viene riportate un’ampia e bella citazione in quarta di copertina – riguardo alla diffusione salesiana nei quattro angoli del globo, un fenomeno per il quale il Pontefice non esitò a parlare di “miracolo evangelico tipo la moltiplicazione dei pani”. E spiega anche che Don Á.F. Artime nei suoi viaggi “ha raggiunto non iperbolicamente un chilometraggio paragonabile agli oltre 384mila e più chilometri esistenti tra la Terra e la Luna”.
Infine, termina indicando anche un’ulteriore chiave di lettura: “Questi viaggi possono essere ripensati e riletti guardando anche alla nostra realtà quotidiana provocata da cronache e fatti che non debbono lasciarci indifferenti. È l’intento di queste pagine, con un grazie al Successore di Don Bosco per il suo impegno”.
Martedì 30 maggio 2023 il libro verrà presentato in Vaticano, presso il Collegio Teutonico, in uno speciale incontro con i giornalisti vaticanisti, che potranno a loro volta intervistare Don Á.F. Artime.
Questo il programma dell’appuntamento, con inizio alle ore 11:15 (UTC+2):
Introduce
Don Giuseppe Costa, Segretario e portavoce del Rettor Maggiore.
Modera
Angela Ambrogetti, Direttore di Acistampa.
Intervengono
Domenico Agasso, Vaticanista de La Stampa;
Gianni Cardinale, Vaticanista di Avvenire;
Eva Fernández, Corrispondente di Cadena Cope per l’Italia e il Vaticano;
Javier Martínez-Brocal, Corrispondente di ABC per il Vaticano.