di don Johny Nedungatt, SDB
Nell’iniziare l’Eucaristia l’Ispettore ha detto: “I salesiani di Calcutta si uniscono a voi per ringraziare Dio e gioire con voi per il dono di Madre Teresa alla città di Calcutta, al paese, alla Chiesa e al mondo”. Parole che hanno rispecchiato i sentimenti di tutti i Salesiani dell’India, che hanno una stretta collaborazione con le Missionarie della Carità in tutto il paese e anche al di fuori di esso.
Successivamente don Gomes ha parlato del suo incontro personale con Madre Teresa, avvenuto nel 1989, poco dopo l’ordinazione. Nell’occasione la Madre gli chiese quale fosse il suo nome e, alla risposta del Salesiano, Nirmol, gli disse: “Vivi come dice il tuo nome – semplice”. Quindi l’Ispettore ha riportato anche del suo incontro con san Giovanni Paolo II, il quale, saputo che veniva da Calcutta, subito gli disse: “sii fedele come lo è Madre Teresa”. E, per finire ha ricordato anche cosa rispondeva la santa a chi questionava sulla lunghe ore spese in preghiera dalle sue consorelle: “se non riescono a riconoscere Gesù in quel fragile pane, non lo riconosceranno nemmeno nella carne marcia”.
Dopo altre testimonianze di incontri personali da parte dei Salesiani lì presenti, l’Eucaristia è terminata con il ringraziamento da parte dei Salesiani a sr Lysa, Assistente Superiora Generale, per aver reso possibile tale momento di preghiera.
Nella stessa giornata, in seguito, anche don Mathew Parakonath, già Direttore del centro salesiano per ragazzi di strada “Don Bosco Ashalayam”, che per 17 anni è stato in contatto diretto con Madre Teresa, ha parlato dell’interesse profondo e personale che Madre Teresa mostrava per quell’opera, alla quale affidò oltre 200 bambini orfani – bambini che poi aspettava con impazienza quando questi venivano da lei in visita nel periodo natalizio.