Promossa dalla Federazione Nazionale della Pastorale Giovanile Cattolica, questa conferenza rappresenta il più grande insieme di giovani cattolici negli Stati Uniti. “Come ci è stato ricordato in questi giorni, essi non sono la Chiesa del futuro. No, loro sono il presente della Chiesa”, ha commentato don Lou Molinelli, SDB, Delegato per la Pastorale Giovanile dell’Ispettoria degli Stati Uniti Est e Canada (SUE).
La Famiglia Salesiana era ben rappresentata da delegazioni di entrambe le Ispettorie salesiane del Nordamerica, dalle Figlie di Maria Ausiliatrice e da collaboratori laici nei vari uffici e ministeri di Pastorale Giovanile, e ha animato uno stand interattivo che incoraggiava e sfidava i giovani ad essere santi.
Inoltre, all’équipe della Famiglia Salesiana è stata anche affidata la responsabilità dell’organizzazione della Sala della Riconciliazione, dove oltre 1.000 giovani in due giorni hanno ricevuto il Sacramento della Riconciliazione.
In più, sei giovani della chiesa di San Domenico Savio a Bellflower, presso Los Angeles, California, nell’Ispettoria Ovest degli Stati Uniti (SUO), sono stati invitati a partecipare come relatori ad una sessione sul tema “Come accompagnare i giovani con il carisma salesiano”.
“Quando abbiamo ricevuto l’invito da Juan Carlos Montenegro, il nostro Responsabile di Pastorale Giovanile, a essere co-presentatori a questo convegno, siamo stati più che entusiasti – afferma Victoria Figueroa, animatrice giovanile della parrocchia salesiana –. Il mese di ottobre è stato caratterizzato da una pianificazione rigorosa e da una discussione attenta su cosa significhi dare responsabilità e potere, far crescere i giovani della nostra parrocchia”.
Il gruppo che ha accompagnato Juan Carlos era costituito dall’équipe centrale dell’oratorio, composta da animatori ben formati dell’età delle scuole superiori e da due studenti universitari.
“La nostra Pastorale Giovanile cerca di far crescere i giovani in una maniera unica, che costruisce una comunità di rispetto, amicizia e familiarità – aggiunge ancora la giovane –. Abbiamo una pastorale accogliente, aperta a tutti nella nostra chiesa e nella nostra comunità. Tutto ciò che facciamo, tutte le nostre attività seguono l’esempio di Don Bosco: lo spirito salesiano della parrocchia ‘San Domenico Savio’ è vivo e visibile nel nostro gruppo giovanile, nel nostro programma di doposcuola e in tutti gli altri gruppi”.
“Alla Conferenza abbiamo ascoltato parlare relatori incredibili e testimonianze ispiratrici. E insieme a questi oratori, c’eravamo anche noi, i giovani della ‘San Domenico Savio’, ispirati ed eloquenti: abbiamo fatto risplendere il nostro spirito salesiano” conclude la ragazza.
Da parte sua don Molinelli, di SUE, aggiunge qualche altra considerazione: “Quali sono le richieste dei nostri giovani? Innanzitutto, chiedono di avere voce per condividere le loro battaglie, il loro cammino di fede e le sfide che incontrano nel vivere la loro identità cattolica. Sono giovani impegnati a seguire Gesù come cattolici impegnati. Vogliono essere ascoltati e apprezzati per le intuizioni e le prospettive che apportano alla comunità. In secondo luogo, guardano a noi, a coloro che li accompagnano come animatori, per essere modelli e buoni esempi di vita. Vogliono vedere come abbiamo ‘superato le tempeste’ e siamo rimasti fedeli. Infine, sono alla ricerca di modi per fare scelte nella loro vita che li portino a vivere in modo significativo la loro fede nel mondo, e a fare la differenza nella vita degli altri”.
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