Ucraina – Mons. Ryabukha, SDB, Vescovo Ausiliare eletto di Donetsk: “Don Bosco mi sarà vicino nel servizio”

Foto © : Vatican Media

(ANS – Donetsk) – “Credo che il mio popolo raggiungerà la pace, con Dio al proprio fianco nulla è impossibile”: a pronunciarsi in questo modo è Mons. Maksim Ryabukha, SDB, recentemente eletto dal Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina come Vescovo Ausiliare di Donetsk, elezione cui il Santo Padre ha dato il suo assenso assegnando al salesiano la titolarità di Stefaniaco. Mons. Ryabukha, 42 anni, ha parlato già in diverse occasioni degli orrori della guerra e dell’impegno della Chiesa e della Famiglia Salesiana nel soccorrere i più bisognosi; oggi lo fa nuovamente, con la consapevolezza di essere stato chiamato ad un servizio ancora maggiore nei confronti del suo popolo.

Come la fa sentire questa nomina che arriva in un momento tanto particolare?

In realtà sono sempre stato un prete in mezzo ai giovani, il prete dei giovani, un sacerdote delle periferie e non pensavo a cose più grandi come il servizio episcopale; quindi, ora nel cuore ho l’affidamento a Dio: se Lui ha fatto questa scelta e se vede possibile quello che ai miei occhi è impossibile, che mi guidi.

Come vescovo forse le sfide sono più grandi nell’accompagnare il popolo di Dio, che ne pensa?

Il vescovo in realtà è sempre il pastore, il suo pascolo sono i fedeli e tutto il clero, perciò, certo penso che sia molto di più di essere un superiore di una casa religiosa... Però, d’altra parte, questo territorio del Donbsass mi è stato molto caro, sono sempre stato vicino ai giovani e ai sacerdoti, da molti anni, attraverso i campi estivi. Insomma, non è un territorio nuovo per me, come non sono nuove le persone che dovrò incontrare.

In che modo il carisma di Don Bosco l’ha sostenuta finora e come la sosterrà da vescovo?

Don Bosco aveva una grande fede nella vita, ha sempre parlato della vita come un grande e prezioso dono di Dio, un tesoro. Don Bosco è anche cresciuto nelle difficoltà simili a quelle del nostro Paese oggi. Allora credo che mi sarà ancor più vicino nel mio servizio, ispirandomi e accompagnandomi con il coraggio che ha avuto lui a guidare i ragazzi e ad essere un buon pastore, come rappresenta anche la croce salesiana del buon pastore che viene regalata ad ognuno di noi e ci accompagna lungo tutto la vita. Don Bosco poi non si sentiva mai da solo: anche nei momenti più difficili e di prova, sapeva di avere vicino a sé delle figure importanti, come don Cafasso per esempio, ma anche aveva un forte senso di presenza di Dio e di Maria Ausiliatrice. Io mi ritengo fortunato ad essere attualmente il Direttore dell’opera salesiana di Maria Ausiliatrice a Kiev: la sento molto vicina e questo credo che sarà un punto forte nel servizio che dovrò svolgere.

Già nel 2020 lei descriveva una situazione molto difficile in Ucraina, con la guerra in Donbass che andava avanti dal 2014 e la povertà. Come è ora la situazione della gente?

La situazione è molto cambiata ed è peggiorata, perché le persone hanno perso, prima di tutto i loro cari, un dolore immenso che nessuno può colmare. Poi, moltissimi hanno perso la casa e con la casa tutto il lavoro e la vita degli anni precedenti. Perciò il dolore della gente e le loro fatiche sono tanto maggiori.

A pochi giorni dall’invasione russa lei raccontava di aver celebrato la Messa nei bunker. La Chiesa oggi è ancora di più sempre presente nei luoghi e tra la gente con tutti i rischi?

Sì, in realtà la gente cerca Dio in vari modi, una ricerca aperta o una ricerca tramite il dialogo, e la Chiesa, come sempre, cerca di essere vicina con una parola, con l’appoggio, l’affetto, le opere di carità, oggi anche con l’accompagnamento di quanti sono feriti dalla guerra e delle famiglie che hanno dovuto cambiare tutta la loro vita.

Nella sua prima preghiera da vescovo con la sua comunità, quali saranno le sue intenzioni?

Pregherò per poter ritrovare la pace e la gioia nei nostri cuori, perché questo è il segno della presenza di Dio che accompagna il suo popolo in cammino. La pace è una cosa che stiamo cercando tutti e con la pace credo il popolo riuscirà a ritrovare quella gioia del cuore che oggi è ancora molto difficile da manifestare. Ma avendo Dio al proprio fianco, nulla è impossibile.

Gabriella Ceraso

Fonte: Vatican News 

InfoANS

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