I lavori hanno permesso ai partecipanti di conseguire una comprensione di base sul tema dell’intelligenza artificiale (AI, in inglese) attraverso immagini e brevi video. Si è parlato di apprendimento meccanico e apprendimento profondo, di Intelligenza Artificiale Ristretta, che concerne l’apprendimento automatico per svolgere compiti generali, e di Intelligenza Artificiale Generale, che utilizza l’intelligenza dei calcolatori per risolvere compiti complessi in modo più rapido e veloce di quanto possa fare il cervello umano; infine, è stato introdotto il concetto di Super Intelligenza Artificiale – qualcosa di più intelligente del cervello umano – ipotizzato come una possibilità per il futuro.
Nella sessione è stato osservato come l’AI sia già stata in grado di cambiare il modo di vivere odierno: la sua presenza è visibile nella varietà delle attività quotidiane.
Durante la sessione il gruppo ha affrontato il fatto che le macchine non potranno mai superare gli esseri umani che le hanno create. Tuttavia, in diversi modi gli uomini sono condotti a pensare, credere e ad agire cliccando senza riflettere, lasciandosi guidare dagli algoritmi scritti per i vari dispositivi.
Nei successivi dibattiti in gruppi i partecipanti hanno affrontato le seguenti domande: “L’AI s’impadronirà delle nostre vite e del nostro mondo? Quali saranno gli effetti sui nostri valori, sulla nostra fede, sulle nostre azioni e sui nostri comportamenti? Possiamo avere un sistema di valori dell’AI eticamente fondato?”
Dalla condivisione è emersa la necessità di garantire che questo potente strumento venga utilizzato sempre per fini positivi: educare, responsabilizzare le persone e per il bene della società. Pertanto, è stata ribadita la responsabilità di ciascuno di impegnarsi ad usare l’AI per costruire relazioni che implichino fiducia, per promuovere valori, culture e soprattutto la fede.
È quindi imperativo che l’AI sia affidabile, che abbia misure di sicurezza dei dati rigorose e che si attenga a un codice etico che mostri trasparenza per il bene dell’umanità. I partecipanti, per lo più educatori, si sono anche impegnati ad accompagnare i giovani e ad aiutarli a pensare in modo diverso, affinché si fermino a riflettere prima di cliccare, mettere “Mi Piace” o inoltrare i contenuti che ricevono.
“Guardiamo quindi avanti con la speranza che l’uomo e la macchina lavorino insieme non come nemici, ma come amici” è stato infine condiviso come lascito della sessione di lavoro.
Il prossimo appuntamento della Scuola di Comunicazione Sociale della Regione AEO avrà luogo il prossimo 29 settembre, sul tema “I discorsi d’odio sulle reti sociali: conseguenze e rimedi”, e verrà coordinata da don Soe Naing Mariano.