“L’impegno dei salesiani in tutto il mondo non si limita all’educazione – osserva don Gus Baek, Responsabile di “Salesian Missions” –. I salesiani mirano a servire le persone in maniera integrale, e lavorano per assicurare loro anche assistenza sanitaria di base, l’alimentazione, il soddisfacimento delle varie necessità sociali”.
Nella Giornata Mondiale della Salute 2022, ecco, a titolo solo di esempio, alcuni programmi medici e sanitari che forniscono servizi fondamentali a quanti vivono in povertà.
Grazie alla collaborazione tra il Comune di Araçatuba in Brasile e la Facoltà di Medicina dell’UniSalesiano, l’Università Salesiana di Araçatuba, dallo scorso febbraio la città ha un nuovo centro sanitario, denominato “Auxilium”. Il centro sanitario sta centralizzando i servizi specialistici ambulatoriali per garantire un’assistenza sanitaria efficiente, sistematizzata e centrata sul paziente. Il centro mette a disposizione dei pazienti medici specializzati in cardiologia, urologia, otorinolaringoiatria, ortopedia e angiologia, e un’équipe multidisciplinare composto da professionisti nelle aree di fisioterapia, infermieristica, nutrizione e lavoro sociale, insieme a programmi per trattare i pazienti con il morbo di Hansen e quelli sottoposti a stomia. Inoltre, una clinica ginecologica è attrezzata per tutti gli esami e le operazioni minori.
L’Università Don Bosco di San Salvador, a El Salvador, sta lavorando sulla formazione della prossima generazione di medici riabilitatori, al fine di migliorare la vita delle persone con disabilità motorie. Per questo, attraverso il suo progetto “Walking Anew!” (Camminare di nuovo!), ha ampliato le strutture della Scuola di Scienze Riabilitative dell’università e migliorato le attrezzature utilizzate per formare i professionisti del settore.
Molto significativo, poi, è stato il contributo salesiano alle iniziative anti-contagio da Covid-19 durante le fasi più acute della pandemia, in particolar modo durante la seconda ondata che colpì il Paese nel 2021. Solo per fare alcuni esempi:
L’Ispettoria Salesiana di Bangalore, in collaborazione con “BREADS”, l’Ufficio Ispettoriale di Pianificazione e Sviluppo, e la Commissione Giovani dell’Arcidiocesi di Bangalore, guidata dal salesiano don Anil D’Sa, hanno lavorato per mesi e realizzato innumerevoli iniziative per aiutare le persone colpite dal coronavirus: hanno fornito kit sanitari e alimentari ai malati in isolamento, hanno coadiuvato nella campagna di vaccinazione, e hanno co-organizzate strutture sanitarie per i bisognosi.
Nell’Ispettoria di Hyderabad oltre mille persone povere hanno ricevuto gratuitamente il vaccino anti-Covid-19 durante una campagna organizzata in un fine-settimana di settembre dalle realtà salesiane “Bosco Shramika Mitra” e “Don Bosco Navajeevan”. Tra le altre iniziative più significative avviate dalla medesima Ispettoria c’è anche un’ambulanza messa a disposizione dal gruppo degli exallievi dell’istituto Don Bosco di Mangalagiri, che ha trasportato verso e dagli ospedali i malati di Covid-19 e i loro familiari.
Infine, per circa due mesi, tra maggio e giugno scorsi, il Centro Giovanile “Don Bosco” di Shillong, nel Nord-Est dell’India, è stato trasformato in un Centro di Cura per quanti erano contagiati da Covid-19 ed erano stati dimessi dagli ospedali per fare spazio a pazienti più gravi. In totale, ha accompagnato verso la completa guarigione oltre 60 persone.