Anche se i Figli di Don Bosco aiutano chiunque si trovi in una situazione di emergenza, la loro attenzione rimane sempre sul “gruppo target primario” – adolescenti, giovani e bambini. Per questo sta nascendo, in risposta all’emergenza, un nuovo uso dei tradizionali oratori salesiani. E quest’opzione sta diventando una caratteristica importante della risposta salesiana alla crisi.
In Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Moldavia… gli oratori salesiani, da sempre “case che accolgono” diventano ora rifugi per i minori che hanno dovuto abbandonare di corsa le loro case e le loro scuole. Pure se nessuno di loro può essere ignaro della guerra e dei suoi orrori, i salesiani danno loro la possibilità di tornare ad essere bambini normali, non solo rifugiati. Giocano, corrono, ridono, gridano… E ovviamente, anche imparano e pregano. E se hanno bisogno di consulenza psicologica, attraverso tanti professionisti volontari e mediatori linguistici, la ricevono.
Alcuni di loro rimangono per qualche giorno per riprendersi dallo shock dei bombardamenti, dal dover lasciare la propria casa o dalla stanchezza del viaggio. Altri restano solo il tempo necessario per spostarsi verso un rifugio più duraturo. Altri ancora restano di più, desiderosi di rimanere vicini alla loro patria e di tornare a casa il prima possibile.
Oltre ai salesiani e ai volontari locali, va segnalato che nelle attività con i bambini si adoperano anche molte giovani ucraine, che in questo modo agevolano le loro madri nella ricerca di un lavoro e di opportunità per diventare economicamente indipendenti.
A favore di questo vasto movimento di persone al servizio dei minori ucraini continuano a cooperare entità salesiane di tutto il mondo.
L’Ispettoria “San Tommaso di Canterbury” della Gran Bretagna (GBR) ha inviato una seconda cospicua donazione al centro di coordinamento d’emergenza localizzato a Varsavia, in Polonia.
Mentre l’Ispettoria di “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX) e l’ONG salesiana “Bosco Global” hanno inviato anch’essi due grandi importi di donazioni raccolte attraverso la campagna speciale #EmergenciaUcrania.
“Il nostro impegno come Ispettoria continua ad essere quello di promuovere la pace attraverso l’educazione, e credo che questa realtà sia realmente evidente nei tanti e generosi gesti di solidarietà che sono nati in queste settimane dentro ciascuna delle nostre case” ha affermato don José Luis Navarro, Delegato ispettoriale per l’Animazione Missionaria e responsabile della campagna d’emergenza.
Inoltre, la Famiglia Salesiana in Spagna sta lavorando anche per l’accoglienza diretta dei rifugiati: per restare alle realtà di SMX, le case salesiane di Alicante e la “San Juan Bosco” di Valencia già ospitano cittadini ucraini; i centri della FISAT e della “Fundación Don Bosco” della comunità di Murcia e Malaga hanno dato disponibilità in quanto parte della rete di enti legate al Sistema Governativo di Accoglienza; mentre le fondazioni “Don Bosco” e “Salesians Sant Jordi” sono attive nella selezione delle famiglie interessate ad accogliere rifugiati.