I Salesiani arrivarono nel paese nel 1995. La loro prima opera venne creata a Sarh. La città, la terza maggiore del paese, si trova nel Sud del paese e conta più di 120mila abitanti. Tre anni dopo i Salesiani iniziarono il loro lavoro nella capitale, N’Djamena e nel 2013 hanno avviato un’opera nella città di Doba.
Don Bartol è stato parroco a Sarh negli ultimi 5 anni, mentre don Hubner lo è da due a Doba. La comunità di Sarh è formata poi da altri due Salesiani dal Camerun e da uno dal Cile e tutti insieme animano una scuola, un asilo, un oratorio-centro giovanile e una parrocchia. Ma i Salesiani svolgono il loro servizio pastorale anche in 116 villaggi: è un lavoro tipico salesiano, la loro missione è quella di evangelizzare e di educare.
Don Bartol serve la gente con gioia e afferma che è necessario avere pazienza. Ha capito che per la gente del luogo il Vangelo è una novità e che c’è bisogno di dargli il tempo di conoscerlo.
D’altra parte, la gente di Sarh è diventata buona amica di don Bartol. I bambini della scuola della missione, soprattutto, gli hanno sempre manifestato affetto e ogni volta che arrivava nel cortile correvano verso di lui. È un sacerdote che s’interessa e aiuta le famiglie.
Ora, dopo 9 anni in Camerun e 5 anni in Ciad, don Bartol inizia una nuova avventura missionaria, nella Repubblica Centrafricana, paese che assieme a Ciad, Camerun, Repubblica del Congo, Gabon e Guinea Equatoriale forma la Visitatoria Africa Tropicale Equatoriale (ATE).
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