Ma è a Giuba che nel fine settimana appena trascorso – in concomitanza con il 5° anniversario dell’indipendenza dal Sudan – sono riprese duramente le violenze, e la missione salesiana locale ha ricevuto, solo nelle giornate di sabato e domenica, oltre mille persone in fuga, e il numero è in aumento. I Salesiani riportano che fuori dalla città si sentono continuamente spari e rumori di esplosioni.
Così agli oltre 3000 donne e bambini che stanno ricevendo assistenza nella missione da oltre un anno continuano ad aggiungersi gruppi di persone e intere famiglie, che vengono ospitati nelle aule e nella cappella della missione. Attualmente ci sono ad aiutarli solo i Salesiani e i volontari che lavorano nella missione.
Le persone cercano presso la casa salesiana un minimo di sicurezza, credono e sperano che la presenza dei religiosi e di volontari stranieri impedirà alle parti in conflitto di attaccare la missione. Stamattina il Direttore dell’opera salesiana ha raccontato così la realtà in cui vivono: “la situazione è molto brutta, abbiamo paura per la loro vita, vorremmo aiutarli, ma è molto difficile trovare una strada… Vogliamo pace, ma qui non vediamo altro che morte e distruzione”.