Italia – “Il mondo nuovo di Don Bosco”: un documentario della città metropolitana racconta la “casa che accoglie”

12 Luglio 2021

(ANS – Torino) – Da quando Don Bosco aprì il primo oratorio a Valdocco per ospitare i giovani esclusi e in precarie condizioni di vita è passato ben oltre un secolo, ma la volontà dei Salesiani di restare accanto agli ultimi non è mai venuta meno. Oggi il messaggio del Santo dei Giovani si traduce, presso la casa “San Paolo” a Torino, nella “Casa che accoglie”, un luogo che ospita una decina di giovani immigrati minorenni, i cosiddetti minori non accompagnati.

Un documentario recentemente prodotto dalla Direzione Comunicazione e Rapporti con i Cittadini e il Territorio della Città Metropolitana di Torino alterna la storia di Don Bosco e dei Salesiani, raccontata dal giornalista Gian Mario Ricciardi, con la descrizione di “Casa che accoglie” fatta dai protagonisti: don Alberto Lagostina, direttore della casa, un tutore volontario, i due educatori e alcuni volontari che prestano la loro opera rendendo possibile il funzionamento della struttura.

La realizzazione del film è stata complicata, condizionata inevitabilmente dalla pandemia; iniziata con una telefonata alla fine di febbraio scorso a don Lagostina, è proseguita con pochi incontri preparatori per definire la sceneggiatura. Le riprese si sono svolte nella seconda metà di aprile in diversi luoghi – il Museo Casa Don Bosco e l’oratorio di Valdocco sono stati lo sfondo degli interventi di Ricciardi; le stanze e le sale comuni della “Casa che accoglie”, per mostrare i momenti della vita quotidiana: le pulizie effettuate dai ragazzi, la preparazione del pranzo con le volontarie, lo studio, il gioco e il pasto serale.

Le vie di borgo San Paolo, con il mercato rionale sono la scenografia in cui si muovono i ragazzi che camminano, camminano… Il camminare è inteso come metafora del migrante che abbandona il suo Paese, la povertà, la guerra o le persecuzioni in cerca di sicurezza, di una vita migliore. Spesso si tratta di sogni, della ricerca di una mitica Eldorado che poi, presto, non si rivela come tale. Talvolta le storie dei ragazzi che provengono dall’Africa, dall’Albania, dal Bangladesh e da altri Paesi in via di sviluppo sono drammatiche: viaggi avventurosi costellati dalle violenze delle guardie alle frontiere, pericolose deviazioni, una volta arrivati in Italia, nell’ambito della malavita (un tetto e del cibo in cambio di azioni illegali).

Il lavoro di chi si occupa di questi ragazzi e li strappa alla strada, proprio come faceva Don Bosco, è prezioso e complesso, sempre in relazione con il Comune, con gli Enti formativi e con tutte le istituzioni e i privati che collaborano per inserire i giovani nel tessuto sociale e produttivo torinese.

Il messaggio del film si può sintetizzare nelle parole di don Lagostina a chiusura del documentario: “È l’incontro fra persone diverse che porta a una ricchezza comune. Questo è il mondo nuovo che noi auspichiamo”.

Il film, della durata di circa 23 minuti, è ora disponibile su YouTube.

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