Italia – “Sguardi sulla Pastorale Giovanile”
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29 Aprile 2021

(ANS – Roma) – “Sguardi sulla Pastorale Giovanile”. È stato questo il titolo scelto per la Tavola Rotonda organizzata dall’Istituto di Teologia Pastorale dell’UPS, che si è svolta lunedì 26 aprile dalle 15:00 alle 17:00 e che ha visto coinvolte oltre 150 persone collegate in videoconferenza.

L’evento è iniziato con il saluto del Decano della Facoltà di Teologia, don Antonio Escudero, che ha espresso la sua gratitudine nei confronti dei tre relatori e dei partecipanti tutti. Il moderatore, il prof. Marcello Scarpa, ha successivamente introdotto la biografia di don Salvatore Currò, direttore dell’Istituto di Teologia Pastorale e autore del volume: Giovani, Chiesa e comune umanità. Percorsi di teologia pratica sulla conversione pastorale. La prima domanda è stata suscitata direttamente da questo sottotitolo: Cosa s’intende per “conversione pastorale”? Secondo don Currò, la chiave fondamentale per il rinnovamento ecclesiale è quella di mettere al centro la dinamica dell’incontro. In questa trama relazionale, la prospettiva antropologica si incontra con quella teologica. All’inizio della fede cristiana, infatti, come sottolineava Benedetto XVI, c’è proprio l’incontro-evento con una Persona. La conversione pastorale suggerita da don Currò passa, inoltre, per il recupero della misura della Rivelazione (per una pastorale giovanile secondo le Scritture) e per la riconfigurazione (trasfigurazione) della dimensione corporea della fede in prospettiva fenomenologica.

È arrivato poi il turno di don Gustavo Cavagnari, docente di Teologia pastorale e autore della nuova pubblicazione Andate e fate discepoli tutti i giovani. Per una pastorale giovanile evangelizzatrice, al quale è stato chiesto come poter intendere l’inclusività della Pastorale Giovanile (PG) oggi. Don Cavagnari ha ricordato che la Evangelii Gaudium spinge verso una pastorale inclusiva (successivamente declinata nel capitolo ottavo di Amoris Laetitia) ovvero che sappia integrare diversi soggetti o, meglio, che sia in grado di “creare spazi inclusivi, dove ci sia posto per ogni tipo di giovani” (Documento Finale del Sinodo dei Giovani, n. 234). È una PG (PG) “popolare”, non elitaria, in grado di arrivare a tutti. In sintesi, è inclusiva: una PG che coinvolge “persone con competenze adulte” (1), che collabora con le altre agenzie educative (2), che raggiunge tutti i giovani, nei loro ambienti e contesti, anche e soprattutto extra-ecclesiali (3).

Il terzo intervento è stato quello di don Rossano Sala, direttore della rivista Note di Pastorale Giovanile, segretario speciale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” del 2018 e professore ordinario di Teologia pastorale all’UPS. Nella sua opera più recente Intorno al fuoco vivo del Sinodo, don Sala propone la visione sinodale di una pastorale che evangelizza per attrazione e attraverso la testimonianza di una comunità. Il prof. Scarpa ha perciò domandato un approfondimento sull’espressione “profezia di fraternità”. Per don Sala, la grande provocazione del Sinodo è quella che ruota attorno alle parole: comunità, fraternità, familiarità, sinodalità. In un’unica espressione: fare casa. Il sogno del Papa per la PG del terzo millennio è che essa diventi una vera scuola di comunione capace di offrire esperienze di vita comune qualificate come “un tempo destinato alla maturazione della vita cristiana adulta”, “in vista del discernimento vocazionale” (DF 161). 

Dopo un giro di domande si è scesi ancora di più in profondità nella riflessione. Don Currò ha richiamato la spinta del Sinodo a coltivare il desiderio di poter raggiungere tutti i giovani per poter camminare-con-loro, con-camminare. È, in fondo, la prospettiva della Laudato Si’ e della Fratelli Tutti, le quali abbandonano definitivamente uno stile “unilaterale” di evangelizzazione, che cioè mira a portare l’altro “dalla mia parte”. È invece il tempo delle alleanze, di sentirsi “tutti sulla stessa barca”, di abbandonare i dualismi e le contrapposizioni, di inserirsi in un cammino che ci precede perché si situa su un piano di “comune umanità”. “Abbiamo una sfida non soltanto a dire il Vangelo e a mediarlo, ma a farlo risuonare” tramite una evangelizzazione nuova in cui, mentre si cresce insieme in umanità, si diventa più cristiani.

Don Cavagnari ha sottolineato l’importanza del discernimento pastorale. In altre parole, non è possibile prevedere a tavolino strategie ecclesiali per formare discepoli missionari. Ogni intervento non esiste mai in astratto, ma deve sempre tener conto di un determinato contesto sul quale operare un attento discernimento pastorale. Per intraprendere questo cammino è necessario un serio cambiamento di mentalità da avviare e accompagnare.

Don Sala ha, infine, proposto tre vie di rinnovamento:

  1. sul piano pastorale: lavorare seriamente con profondità di pensiero e coraggio per una PG in chiave vocazionale (Cfr. DF 138-143).
  2. a livello comunitario: entrare nel ritmo del discernimento. Si tratta di capire, ancora una volta, che alla domanda “Che cosa dobbiamo fare?” non abbiamo una risposta preconfezionata. Non abbiamo una soluzione, ma un metodo (riconoscere, interpretare, scegliere). Le soluzioni arrivano solo mettendosi in comunità in ascolto dello Spirito che parla alla Chiesa oggi.
  3. dal punto di vista accademico: passare dalla tentazione della competizione e del carrierismo allo stile della sinodalità (Cfr. Rm 12,10: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”).

È seguito un secondo momento in cui la tavola rotonda si è aperta al dibattito. Tra gli spunti di riflessione più significativi: il superamento della logica applicativa e deduttiva nell’ambito teologico-pastorale (don Currò), l’impegno per la ricezione dei documenti sinodali nella Chiesa particolare (don Sala), l’attenzione all’integrazione fra pastorale familiare e pastorale giovanile (don Cavagnari). Il catecheta don Giuseppe Ruta ha, infine, sollecitato i tre relatori ad approfondire il rapporto tra PG, educazione e catechesi.

Don Currò ha accolto la provocazione sottolineando la necessità per l’educazione e per la catechesi di un certo “rovesciamento” in senso sinodale: dal “fare per” all’“essere con”. La PG del terzo millennio è una pastorale che non intende più i giovani come destinatari, ma che, a partire dai luoghi da loro abitati, ne condivide il vissuto e, per questo, educa ed evangelizza. Don Sala ha rilanciato l’invito che il Sinodo ha mosso affinché la catechesi trovi i modi più opportuni per far risuonare l’annuncio del Vangelo nel cuore dei giovani di oggi. Don Cavagnari ha, infine, ribadito che la dimensione evangelizzatrice e quella educativa sono inscindibili nell’unica azione pastorale della Chiesa.

A seguito del momento dedicato alle domande, ha preso la parola il prof. don Alberto Martelli, docente di Teologia dell’Educazione presso l’Istituto Universitario Salesiano di Torino (IUSTO) e consigliere editoriale della ElleDiCi, che nelle sue conclusioni ha espresso gratitudine per la ricchezza e lo spessore degli interventi ascoltati. Nei testi che erano oggetto della Tavola Rotonda ha individuato dei tratti comuni: la fedeltà alla realtà (senza intellettualismi o settorialismi), l’attenzione all’identità ecclesiale, la riscoperta del polo antropologico (vocazione, donazione, corporeità, incontro). Come ulteriori approfondimenti ha suggerito alcune piste: il ruolo della liturgia nella PG, il rapporto tra Chiesa universale, diocesi e singole comunità, il digitale e la “Pastorale online” e il rilancio del tema eucaristico.                      

Al termine di questo incontro è possibile rilevare che il confronto tra il cardine teologico di don Sala, l’orizzonte antropologico di don Currò e la prospettiva evangelizzatrice di don Cavagnari è stato un momento illuminante e fecondo per la riflessione di studenti, ricercatori ed operatori pastorali, di cui fare tesoro per continuare a lavorare insieme per una PG in chiave relazionale e solidale (Currò), popolare e sinodale (Cavagnari), vocazionale e familiare (Sala). Sguardi diversi, ma rivolti tutti verso l’orizzonte di “una Chiesa autentica, luminosa, trasparente, gioiosa” (DF 166)!

L’evento può essere rivisto cliccando qui.

Eric Strollo

InfoANS

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