Don Tshala, missionario salesiano nato nella Repubblica Democratica del Congo, ma appartenente all’Ispettoria “Francia-Belgio Sud” (FRB), ha raggiunto l’isola di Guadalupa lo scorso 31 agosto, accompagnato da don Pierre Gernez, divenuto vicario parrocchiale, e dal laico collaboratore nella missione salesiana Arthur Massiet du Biest, dell’associazione “Le Valdocco”.
Guadalupa rappresenta evidentemente un campo di missione privilegiato per i Figli spirituali di Don Bosco: è il Dipartimento più svantaggiato della Repubblica Francese e ha un’elevata popolazione giovanile – con un terzo della popolazione che ha meno di 20 anni e il 20% di questo segmento vive al di sotto della soglia di povertà. Inoltre, il 20% dei giovani guadalupani lascia la scuola senza qualifiche e il tasso di assenteismo è il più alto di tutti i dipartimenti francesi; per non parlare del tasso di disoccupazione tra i giovani tra i 15 e i 29 anni, che è pari al 43,7%.
Sensibile alla situazione preoccupante di gran parte dei giovani, mons. Jean-Yves Riocreux, vescovo di Basse Terre, capoluogo di Guadalupa, che aveva conosciuto bene la comunità salesiana ad Argenteuil, Francia, quando era vescovo a Pontoise, ha invitato i salesiani ad insediarsi nella sua diocesi.
L’arrivo dei salesiani a Basse Terre prevede un duplice coinvolgimento:
L’animazione di una parrocchia. Mons. Riocreux ha affidato ai salesiani, da questo autunno, la parrocchia di “San Luca”, nella città di Les Abymes, un comune di 58.500 abitanti, che confina con la città di Pointe a Pitre. Il territorio di questo comune comprende diverse aree popolari e povere e un complesso scolastico molto importante (con scuole, collegi, licei generali, tecnologici e professionali).
La comunità cristiana è molto vivace e la pastorale giovanile è molto sviluppata, con diverse centinaia di bambini che frequentano il Catechismo, la presenza degli Scout di Francia, cappellanie scolastiche, un’orchestra giovanile e un nutrito gruppo di chierichetti.
Una presenza socio-educativa tra i giovani in difficoltà. L’idea è quella di creare, con il coinvolgimento degli abitanti e dei collaboratori locali, un’associazione locale secondo il modello dell’associazione “Le Valdocco”, che faccia parte della rete “Don Bosco Action Social”.
Arthur Massiet du Biest, inviato a questo scopo dall’associazione, accompagnerà lo sviluppo di tale progetto socio-educativo, basato su tre assi:
- animazione di strada e organizzazione del tempo libero (gite, campeggi);
- sostegno educativo e scolastico, nonché aiuto per l’orientamento e l’inserimento professionale;
- sostegno alla genitorialità ;
La parrocchia è pronta a mettere i locali a disposizione di questa nuova associazione e le autorità pubbliche (Stato ed enti locali) sono pronte a sostenere il funzionamento di questa nuova associazione.
Tuttavia, l’associazione ha bisogno di risorse materiali per poter avviare l’azione: veicoli, mobili e materiale didattico, scaffali per il sostegno scolastico, attrezzature per i giochi collettivi...
Ecco perché, alla maniera di Don Bosco, che chiedeva l’aiuto dei benefattori per la prima Spedizione dei suoi missionari salesiani in Argentina, proprio 145 anni fa, l’associazione chiede oggi il sostegno di chi vorrà aiutare questo progetto salesiano in questo Dipartimento d’Oltremare svantaggiato. La posta in gioco per i giovani locali è alta.
Per ulteriori informazioni visitare il sito Don Bosco Action Sociale