Da metà marzo in Guatemala scuole e università sono chiuse, così come è proibito organizzare qualsiasi riunione. Sebbene lo stesso Presidente, Alejandro Gianmattei, abbia chiesto ai suoi connazionali di pregare per il Paese, ovviamente sono state sospese anche le Messe pubbliche. E anzi, in vista del prolungarsi della pandemia, tali misure sono poi state prorogate almeno fino al prossimo 12 aprile.
A San Benito Petén la missione salesiana si è subito attrezzata per dare risposte pastorali, sociali e spirituali alle esigenze della popolazione. Negli ultimi giorni in cui era possibile celebrare pubblicamente l’Eucaristia i salesiani si sono recati nei diversi villaggi per informare la popolazione in merito ai pericoli e alle contromisure necessarie per contrastare il coronavirus.
“Abbiamo pensato che la Messa fosse l’unico luogo in cui la gente si riunisce e dove la gente può essere informata su come fronteggiare l’emergenza – racconta don de Nardi –. La mia omelia si è trasformata più in una spiegazione medica, ma credo che in questi casi, il bene e la cura della persona vengano di pari passo con la spiegazione della Parola di Dio; anche perché, per quel poco che ho capito della fede cristiana, dividere il Pane dal pane, le cose del Cielo dalle cose materiali non è da Dio... Chi divide infatti è il diavolo. Per cui il servizio alla gente è il modo concreto di testimoniare la nostra fede”.
Le parole finali espresse da un catechista a don de Nardi sono esplicative: “‘Grazie padre che è venuto a trovarci e non ci ha abbandonati’ mi ha testimoniato. Forse è poco quello che facciamo ma per la gente vale molto”.
Successivamente i salesiani hanno iniziato a riprendere e trasmettere attraverso Facebook tutte le celebrazioni religiose. In tal senso la parrocchia salesiana è attiva quotidianamente con il Rosario e la Messa; la Via Crucis al Venerdì; e due Messe, una al mattino e una al pomeriggio, la domenica. E sempre via web è stato festeggiato, lo scorso 4 aprile, il santo patrono della città, San Benedetto da San Fratello (localmente conosciuto come San Benito de Palermo).
Anche le celebrazioni della Famiglia Salesiana e della Chiesa Universale vengono rilanciate e accompagnate. La comunità ha infatti condiviso la Novena straordinaria a Maria Ausiliatrice e il Momento straordinario di preghiera presieduto dal Santo Padre a Piazza San Pietro lo scorso 27 marzo.
E ieri, per la domenica delle Palme, la comunità salesiana si è organizzata per condividere i rami benedetti tra le varie missioni e cappelline, riducendo comunque al minimo i contatti umani e provvedendo alle necessarie misure cautelari.
Le reti sociali permettono poi ai salesiani non solo di condividere la vita spirituale con la popolazione, ma anche di inviare messaggi di speranza e vicinanza. #QUÉDATEENCASA - #NosPreocupamosPorTuSalud, sono gli hashtag ricorrenti. Mentre ieri, domenica 5 aprile, è stato ricordato a tutti che “la Settimana Santa non è sospesa, solamente la viviamo ciascuno a casa propria”.
La prospettiva offerta a tutti è una visione ricca di speranza salesiana: “Torneremo di nuovo a riunirci, per continuare a vivere la gioia di essere Figli di Dio e di Don Bosco sognatore”.