Miei cari amici, vi saluto in questo tempo di Quaresima, da Torino-Valdocco, dove Don Bosco ha iniziato la sua missione con i primi ragazzi, qui dove siamo nati noi salesiani. Qui dove, insieme a sua madre (così mi piace dire), ha fondato il primo Oratorio salesiano, e proprio lei è stata la madre di quei "senzatetto del momento".
In questi sei anni, nei miei messaggi ho scelto spesso di raccontarvi alcune delle esperienze che ho vissuto nei miei viaggi nel mondo salesiano.
Oggi, vi offro qualcosa di semplice e diverso, e spero che lo troviate interessante o almeno che vi "metta in connessione" per qualche minuto.
Si tratta di questo: durante la celebrazione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana è maturato un magnifico frutto sull’albero di quelle belle giornate di riflessione: il “Padre Nostro” della Famiglia Salesiana. Un “Padre Nostro”, dove ogni frase è stata tradotta e concretizzata per l’oggi, come espressione del nostro impegno.
Vi propongo di leggerlo e di vedere se c’è almeno una frase che vorreste conservare, perché intuite che la vostra sensibilità è in totale sintonia con essa.
Posso assicurarvi che come Famiglia Salesiana e come amici di Don Bosco nel mondo, vogliamo davvero tradurre il Padre Nostro nella vita di tutti i giorni.
Questa è la nostra preghiera
Tu sei nostro Padre! Padre di infinita misericordia; non piccola, né banale presenza, ma con la tua presenza infinita di santità e di amore che educa pazientemente i suoi figli.
Venga il tuo Regno! quello che Gesù ha iniziato in questo mondo per missione tua; noi accogliamo senza riserve ciò che tu intendi fare per noi e per i giovani.
Riconosciamo la tua volontà vivendo la dinamica del tuo regno, la dinamica dello Spirito di Pentecoste che ci spinge in missione, a fare i segni di liberazione e di riconciliazione in mezzo agli uomini tuoi figli e nostri fratelli.
In cielo come in terra. Insieme ai giovani, come Don Bosco, noi proclamiamo il tuo SI alla vita in pienezza per ogni giovane e per tutti i giovani, perché siano cittadini e cristiani impegnati sulla terra e felici abitanti per sempre in cielo.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, quello necessario a vivere, perché il regno di Dio sia manifestato nel tuo provvedere ai nostri bisogni e perché diciamo tua grazia anche l’opera delle nostre mani. Affinché non la cupidigia del possesso, ma la condivisione con i poveri ci stimoli.
Perdona a noi i nostri debiti, perché siamo deboli, ma ci chiami a guarire le ferite dei giovani. Aiutaci a mettere in pratica il Sistema Preventivo nella pazienza, nella magnanimità, nel recupero amorevole dei giovani che sbagliano, nella dedizione esemplare, lieta, sorridente, e nella fatica di ogni giorno.
Non abbandonarci nella tentazione di guardare indietro, di guardare in direzione sbagliata, di contrastare lo Spirito, di arrossire del Maestro di fronte ai tribunali degli uomini, delle mode, delle ideologie, delle lusinghe dei potenti, di fronte alla nostra coscienza.
Liberaci dal male. Fa che non dubitiamo di Te: non dubitiamo che, nonostante tutto, Tu presiedi con saggezza alla storia del mondo; non dubitiamo che Tu vuoi il nostro impegno di educatori per liberare i giovani dalla disperazione e da tutte le loro prigioni.
Liberaci dal male indicibile di restare lontani dal tuo volto per sempre. Per questo, ti preghiamo, manda a noi lo Spirito santo, perché guarisca le ferite del corpo, del cuore, dello spirito e risvegli in noi la speranza per continuare, con gioia, la missione che ci ha indicato nostro padre Don Bosco. Amen
Vi auguro ogni bene e felicità nel nome del Signore.