Spagna – La presenza salesiana al Congresso “La Chiesa nell’Educazione”

28 Febbraio 2024

(ANS – Madrid) – Sabato 24 febbraio 2024 si è tenuto a Madrid il Congresso “La Chiesa nell’educazione, presenza e impegno”, organizzato dalla Conferenza Episcopale Spagnola, al quale hanno partecipato diversi rappresentanti delle scuole ed istituzioni educative salesiane.

Il congresso si è strutturato in due parti: la presentazione di diverse tavole rotonde sviluppate online da ottobre 2023 e il congresso stesso che si è svolto presso la “Fundación Pablo VI” e il centro congressi “IFEMA” di Madrid.

I salesiani hanno collaborato all’équipe animatrice della Formazione Professionale con la partecipazione di Miguel Esquíroz, Direttore generale della “Fondazione Tech Don Bosco” dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore”, e nell’ambito di questa collaborazione, nella tavola rotonda di ottobre sulla Formazione Professionale, Manu Iribarren, Coordinatore Generale della Pastorale dei salesiani a Pamplona, ha presentato l’esperienza del suo centro: “I giovani, nostri protagonisti”.

Invece, nell’ambito delle sessioni sulle esperienze delle Scuole con Ideale Cristiano, è stata presentata l’esperienza realizzata da “Jóvenes y Desarrollo” e dalla “Fundación Bosco Global”: “EnRÉDate por la interculturalidad. Cittadinanza trasformativa che promuove comunità educative unite, pacifiche e inclusive per il 2030”.

Al Congresso di Madrid è intervenuto poi anche Piero Fabris, Direttore esecutivo di “Don Bosco Tech Europe”, che al termine del suo intervento ha chiesto: “Don Bosco diceva che nelle sue scuole si dovevano formare buoni cristiani e onesti cittadini, ma se, per aumentare sempre più le competenze tecniche, gli Stati ci chiedono di dedicare sempre meno tempo alla formazione umana, siamo sicuri di svolgere al meglio la nostra opera educativa?”.

Tra i partecipanti, circa 1.000 persone tra le due sedi, c’era anche don Óscar Bartolomé, coordinatore delle Scuole Salesiane di SSM e coordinatore delle Scuole Salesiane per tutta la Spagna; tre insegnanti del Centro Studi Superiori (CES) Don Bosco – Antonio Caño, Rubén Iduriaga e José Luis Guzón, che ha partecipato anche in qualità di Delegato Episcopale per l’Educazione dell’Arcidiocesi di Madrid; Mónica Ferrero, Coordinatrice Pastorale dei salesiani di Lugo; e Diego Pérez Ordóñez, Coordinatore sportivo dell’Ispettoria salesiana “Spagna-Maria Ausiliatrice”.

I partecipanti al Congresso sono stati distribuiti in gruppi e destinati alle diverse sedi. All’inizio della giornata sono stati accolti dal presidente della Conferenza Episcopale, il Cardinale Juan José Omella, Arcivescovo di Barcellona, che ha letto ai congressisti il messaggio che lo stesso Papa Francesco ha scritto per loro.

“Durante la mattinata di sabato, dopo i saluti iniziali, abbiamo affrontato diverse sfide per l’educazione, con l’intervento di diverse persone e la successiva eco di queste riflessioni da parte dei relatori. Con tutto ciò che è stato presentato, abbiamo selezionato alcune sfide (a partire dalle tavole rotonde su cui avevamo lavorato da ottobre) che abbiamo votato alla fine dei lavori. È stato un lavoro interessante che fornirà spunti su cui lavorare”, ha riportato don Bartolomé.

Da parte sua il signor Pérez Ordóñez, ha aggiunto: “Nel mio caso, sono stato iscritto al settore non formale (a motivo dello sport) e anche se si è parlato poco dello sport in sé, come ci si aspettava, è stata una mattinata arricchente di condivisione e di ascolto delle difficoltà che incontriamo. Ma quando diciamo ‘SIAMO CHIESA’, lo siamo in ognuno di questi settori. Alcune idee sono emerse, come quella di uscire senza paura, con dei volontari per esercitare l’azione pubblica della Chiesa. Se lo facciamo, saremo responsabili nella nostra azione pastorale. E va notato che nella sfera non formale (nello sport, nei gruppi di fede, nel volontariato...) c’è un importante impatto educativo. Questo ci fa riflettere sull’idea di non lasciare la gestione di queste attività extrascolastiche a società esterne, sconosciute e senza identità cristiana. Le scuole e le congregazioni devono prendere le redini di questi tempi non scolastici”.

Dopo tre presentazioni di approfondimento da parte del Cardinale José Tolentino, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione; di Fernando Reimers, Direttore del Master in “Politiche Educative Internazionali” dell’Università di Harvard; e di Consuelo Flecha, Professore Emerito di Storia dell’Educazione all’Università di Siviglia, la giornata si è conclusa con la presentazione “in modo piacevole e visiva, molto curata”, della sintesi del lavoro di ciascuno dei nove ambiti su cui si è lavorato: Scuole; Insegnanti di Religione Cattolica; Insegnanti Cristiani; Centri di Educazione Speciale; Centri di Formazione Professionale; Università e Centri Universitari; Scuole Superiori e Residenze Universitarie; Educazione Non Formale, Volontariato, Tempo Libero e Progetti Culturali; e Parrocchia-Famiglia-Scuola.

Dopo un momento di preghiera, nelle conclusioni, Alfonso Carrasco, Vescovo di Lugo e Presidente della Commissione Episcopale per l’Educazione e la Cultura, ha detto: “Sappiamo che un auspicabile patto educativo globale sarà possibile solo riconoscendo la centralità dell’individuo, ascoltandosi reciprocamente, rispettando tutti coloro che sono coinvolti e responsabili dell’educazione, e collaborando lealmente nel quadro della nostra società e della sua legislazione. Questo è anche ciò a cui questo Congresso vuole contribuire. La presenza e l’impegno della Chiesa nell’educazione hanno già una tradizione secolare. Vogliamo continuare a mantenerla nel presente e nel futuro, per il bene dei nostri figli e delle nostre figlie, ma anche per il bene dell’intera società, alle prese con sfide vecchie e nuove”.

Fonte: Salesianos.info

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