Che rapporto esiste fra parola di Dio e liturgia? Quando, come e dove si restituisce alla Parola il carattere di evento vivo di Dio che parla al suo popolo? Uno studio documentato, scritto a quattro mani da un biblista e da un teologo, che puntualizza la nostra attuale comprensione della sacramentalità della Parola.
Il volume intende mettere a fuoco il significato dell’espressione attraverso un percorso strutturato in quattro momenti:
- Il primo ricostruisce il percorso che ha condotto il magistero a formulare il tema, seguendo le tappe principali della sua acquisizione.
- Il secondo si interroga sulla possibilità di un discorso “biblico” sulla “sacramentalità della Parola” alla luce di alcuni passi scelti dell’Antico e del Nuovo Testamento.
- Il terzo momento esamina criticamente le proposte teoriche più rilevanti che nel corso del Novecento hanno offerto un’elaborazione coerente della sacramentalità della Parola.
La sezione conclusiva è dedicata a una ripresa delle questioni bibliche e teologiche implicate nel tema. Essa mostra che la proclamazione liturgica costituisce la destinazione originaria della Scrittura e il luogo sorgivo della sua ermeneutica ecclesiale, poiché restituisce alla Parola il carattere di evento vivo di Dio che parla al suo popolo. In questo modo la Parola contribuisce in modo determinante all’efficacia del sacramento, perché pone le condizioni perché esso si realizzi come libero dono di grazia e grato gesto di fede, fuori di ogni automatismo o asservimento del rito.
Editrice Queriniana, 336 pagine.