È qui che il sig. Donato Galetta, salesiano coadiutore e missionario, da 30 anni accoglie i più piccoli e i più poveri. Sono bambini di strada che hanno dai 2 ai 15 anni e che vivono in uno stato di estrema indigenza. I salesiani ne accolgono circa 400, offrendo loro alimentazione, salute e educazione.
Il cibo, innanzitutto: tutti i 400 ragazzi beneficiari del Centro usufruiscono quotidianamente del pranzo e una quarantina di loro, prevalentemente orfani, anche la cena. Sicurezza alimentare significa cucinare con cura il cibo, ma qui a Mekanissa vuole dire innanzitutto offrire cibo a chi non ne ha e non può permetterselo, combattendo malnutrizione e denutrizione.
Sono pasti molto semplici: ogni giorno i bambini ricevono un piatto di riso o pasta, accompagnato da frutta (banana, arancia o avocado) e pane. Due volte la settimana anche un uovo sodo, per garantirgli un minimo di apporto proteico settimanale. Il sabato invece il menù prevede un piatto di enjera (cibo tipico etiope) accompagnato da un sugo di lenticchie, patate o verdure varie.
Per garantire a tutti un pasto da un paio d’anni i salesiani hanno dovuto rinunciare all’acquisto della carne, che in Etiopia ha dei costi proibitivi. Questo permette ai missionari di acquistare il cibo necessario al fabbisogno annuale contenendo i costi. Significa che il costo del singolo pasto non supera i 33 centesimi di euro per ogni bambino.
La salute, poi: al “Centro Don Bosco” c’è un piccolo dispensario medico, curato da un’infermiera, grazie al quale i salesiani riescono a garantire gli interventi di prima necessità, la normale routine sanitaria e il costante rifornimento di tutte le medicine necessarie.
Nell’ambito della sicurezza sanitaria i missionari hanno a cuore diverse altre attività, come ad esempio dare la possibilità di fare una doccia calda e fornire mensilmente alle ragazze gli assorbenti, al fine di evitare malattie ed infezioni provenienti dall’utilizzo di materiali non consoni all’igiene intima. Ciò che da altre parti è scontato, a Mekanissa è un lusso.
E infine, ma certo non meno importante, l’educazione: tutti i bambini e i ragazzi ricevono a inizio anno una divisa per andare a scuola e il materiale scolastico di cui necessitano: libri di testo, quaderni, penne e matite. Per i ragazzi più grandicelli che frequentano i corsi di formazione professionale i salesiani si fanno carico anche dei costi per il trasporto fino a scuola. I missionari inoltre pagano le rette scolastiche di tutti i bambini e i ragazzi del centro.
L’eduzione è considerata, al pari dell’alimentazione e della sanità, uno dei pilastri su cui il Progetto si fonda per assicurare a questi bambini, che provengono da situazioni di estrema povertà, un futuro diverso.
I bambini e ragazzi di strada in Etiopia sono moltissimi. I salesiani non possono seguirli tutti, ma grazie alla solidarietà di tanti benefattori fanno il massimo per tutti quelli che riescono a raggiungere, cercando di farli crescere sani, robusti e soprattutto amati.
Ulteriori informazioni su www.missionidonbosco.org