Italia – La missione specifica dell’ADMA Giovani: l’educazione del cuore

16 Aprile 2019

(ANS – Torino) – Dalla ricchezza carismatica dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) – che si appresta a celebrare dopodomani, Giovedì Santo, i 150 anni di esistenza – è sorta negli anni la proposta di un itinerario apposito per i giovani che intendono vivere con Maria Ausiliatrice l’esperienza della fede: si tratta dell’ADMA Giovani. I gruppi dell’ADMA Giovani partecipano a pieno titolo dello spirito e della vita dell’associazione e cooperano con l’ADMA di appartenenza e la Pastorale Giovanile salesiana e diocesana.

L’esperienza dei gruppi ADMA Giovani è sorta quasi spontaneamente in diverse realtà del mondo, sia attorno al centro di Torino-Valdocco, sia in contesti diversissimi (Venezuela, Bolivia, Filippine, Brasile...). A caratterizzare i gruppi giovani dell’ADMA sono il riferimento alle “due colonne” del sogno di Don Bosco: l’Eucaristia e Maria Immacolata e Ausiliatrice; il rapporto tra Pastorale Giovanile e Famigliare; l’affidamento quotidiano a Maria; la promozione di cammini formativi orientati a vivere e testimoniare la santità giovanile; il servizio e dell’animazione; il Vangelo della carità vissuto in spirito di amicizia e di dedizione agli altri, soprattutto ai più piccoli e ai bisognosi.

L’età di appartenenza va in modo preferenziale dai 14 ai 20 anni, con l’intento di far maturare verso un’adesione libera e consapevole alla Famiglia Salesiana e specificamente all’Associazione di Maria Ausiliatrice.

Ma quale potrà mai essere la missione specifica dell’ADMA Giovani, nata in seno al cammino delle Famiglie ADMA? La risposta è semplice: l’educazione del cuore. Mai come oggi i giovani hanno bisogno di imparare ad amare, amare se stessi come gli altri e Dio al di sopra di tutto.

Un’esperienza peculiare, in tal senso, è stato il ciclo di incontri intitolato “I LOVE YOU”, promosso dal gruppo dell’ADMA Don Bosco di Torino e destinato ai ragazzi delle superiori – ma con ampia partecipazione anche di universitari.

Il corso, centrato sui temi dell’affettività e della sessualità, è stato guidato dal salesiano don Roberto Carelli, ma gli spunti di riflessione sono stati concretizzati e arricchiti da numerose testimonianze di coppie sposate, fidanzati e giovani che hanno guidato i laboratori e curato i momenti di gruppo.

Dopo un primo incontro sull’ambivalenza, la bellezza e la delicatezza della sessualità e dell’affettività umane – che non è né angelo né animale, che è fatto di terra ma tende al cielo – il secondo incontro ha approfondito i molti significati della differenza uomo-donna, maschio-femmina, in un tempo in cui la cultura tende a sottovalutarla o cancellarla.

Il terzo e il quarto incontro sono stati dedicati rispettivamente alle tappe della maturazione affettiva e agli orientamenti morali sui temi specifici della sfera sessuale: una parola cristiana su tutti i principali “punti caldi” dell’amore umano.

L’ampia partecipazione di più di cento iscritti ha confermato l’urgenza di questo tipo di formazione e il bisogno di confronto su temi da cui dipende la felicità e la riuscita della vita dei ragazzi, alla scuola di Dio, Maestro di Amore.

InfoANS

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