Sorsero numerose associazioni segrete. Nel settembre 1940 Ceslao Jóżwiak, Edoardo Kaźmierski, Francesco Kęsy, Edoardo Klinik e Iarognievo Wojciechowski furono arrestati con l’accusa di appartenere a un’organizzazione illegale. Condotti nella temibile Fortezza VII presso la stessa Poznan, furono torturati e interrogati. Trasferiti in seguito in diverse altre carceri, non sempre ebbero la fortuna di rimanere insieme. Ricondotti a Poznan vennero processati, accusati di alto tradimento e condannati a morte. Furono martirizzati a Dresda il 24 agosto 1942.
Vissero la prigionia con spirito di fede e spiritualità salesiana. Pregavano continuamente: rosario, novene a don Bosco e a Maria Ausiliatrice, orazioni del mattino e della sera. Cercavano di tenersi in contatto con le proprie famiglie attraverso messaggi, che spesso riuscivano a inviare segretamente. Facevano loro coraggio, chiedevano e assicuravano preghiere.
Quando potevano animavano gioiosamente le feste liturgiche passate in cella. La loro fede non vacillò mai. Furono testimoni credibili fino alla fine. Questi cinque giovani sono stati beatificati il 12 giugno 1999 da San Giovanni Paolo II.
Edoardo Kaźmierski ebbe a scrivere del periodo trascorso in prigionia come di un tempo di esercizi spirituali: “Proprio a Wronki sono giunto a un accordo con me stesso. Là mi sono conosciuto meglio e mi sono accorto che mi manca ancora molto per diventare un buon figlio di don Bosco, per piacere a Dio, per essere utile al prossimo e fare onore alla famiglia. Adesso credo che, quando conseguirò la libertà, Dio mi aiuterà, e così sarò in grado di adempiere le risoluzioni prese”.