Ci sono solo due diocesi nel Paese, Francistown e Gaborone, la Capitale, che fanno parte della Conferenza Episcopale dell’Africa Meridionale. Inizialmente le tribù locali del Bostwana opposero resistenza ai missionari cattolici, su sollecitazione dei missionari protestanti che arrivarono per primi. Nel 1889 il territorio fu affidato agli Oblati di Maria Immacolata e gli Oblati tedeschi aprirono una presenza nella parte meridionale del Paese, vicino alla Capitale, nel 1923. Nel 1930 i Missionari di Mariannhill aprirono una presenza nella parte settentrionale – la regione in cui sono giunti oggi i Figli di Don Bosco. E nel 1959 l’intero Paese divenne una Prefettura apostolica affidata ai Passionisti. I missionari si distinsero per la creazione di scuole e cliniche.
La popolazione attuale del Botswana è di 2.693.546 persone e circa l’11,6% del totale abita nella Capitale. A livello di credo, oltre il 70% della popolazione del Botswana è cristiana, ma solo il 5% circa della popolazione è cattolica.
L’incarico di avviare la prima presenza in Bostwana è stato affidato alla Visitatoria “Maria Ausiliatrice” di Zambia-Malawi-Zimbabwe-Namibia (ZMB). Il nuovo Superiore della ZMB, don Michael Mbandama, ha accettato con entusiasmo e dinamicità il compito affidatogli dal Rettor Maggiore. In dialogo con il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, don Mbandama ha avviato immediatamente i preparativi e i processi necessari. Infatti, appena cinque mesi dopo l’accettazione ufficiale del Rettor Maggiore, i tre pionieri sono arrivati già in Botswana.
“Come Consiglio della Visitatoria abbiamo in programma un bell’incontro con l’Ordinario locale e la prossima riunione del Consiglio ispettoriale in Botswana l’8 dicembre 2023. Questa sarà la data ufficiale dell’inizio della nostra presenza in Botswana”, ha spiegato don Mbandama, prima di concludere. “Siamo felici che ora tutti i Paesi dell’Africa meridionale abbiano una presenza salesiana”, ha aggiunto.