Tra le altre presenze, il Consigliere Generale ha visitato l’Università Cattolica Don Bosco (UCDB) e il Post-Noviziato. Ha poi visitato alcune presenze salesiane nello Stato del Mato Grosso, come Primavera do Leste e la presenza missionaria salesiana a Meruri, dove si trova il villaggio degli indigeni Boe-Bororo. Particolarmente toccante è stata la visita alle tombe dei Servi di Dio don Rodolfo Lunkenbein e Simão Bororo. La visita ha previsto una tappa anche presso il primo cimitero dei martiri e la lapide in onore dei pionieri salesiani della Missione di Meruri. “Nel martirio di Rodolfo e Simão – ha detto don García Morcuende – si è creata un’alleanza tra la missione e le popolazioni indigene. Le loro vite sono come una manciata di luce gettata sul volto del mondo, non per abbagliare, ma per risvegliare le forme, i colori e la bellezza della dedizione apostolica, per ampliare l’orizzonte del carisma salesiano: a testimoniare che la pietra angolare su cui poggia la storia non è la violenza, ma la grazia”.
La visita si è poi conclusa presso Cuiabá, facendo conoscenza delle comunità e delle opere delle presenze salesiane nella capitale dello Stato del Mato Grosso.
Pur nel breve periodo della visita, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile ha avuto modo di apprezzare alcuni aspetti preziosi dell’Ispettoria BCG: il numero significativo di opere sociali; la presenza significativa nel campo dell’educazione superiore e di base; la struttura organizzativa dell’Ispettoria; una solida identità salesiana grazie alla cura della formazione permanente di salesiani e laici; la forte presenza giovanile nelle varie opere e settori dell’Ispettoria; il generoso investimento di personale nelle opere sociali e nelle missioni; le consistenti équipe di formatori salesiani nelle prime fasi della formazione; la pastorale giovanile, che ha saputo reinventarsi durante la pandemia per mantenere il suo lavoro con i giovani; la crescente consapevolezza della gestione condivisa con i laici.
Durante l’Eucaristia domenicale nella parrocchia “São Gonçalo”, a Cuiabá, don García Morcuende ha ricordato ai giovani il significato di due condizioni espresse da Gesù nel Vangelo del giorno. “Rinnegare se stessi significa smettere di pensare solo a se stessi. Il nostro segreto non è in noi, è al di là di noi. Gesù non vuole nel suo seguito persone frustrate, ma persone che hanno fatto pieno uso dei loro talenti. Significa: non sei il centro dell’universo, non sei la misura di tutto. La seconda condizione è prendere la propria croce e accompagnarlo fino alla fine. Una delle frasi più famose, più citate e più fraintese del Vangelo. La croce, questo semplice segno che sta negli occhi di tutti, che sta al collo di molti, che segna cime di montagne, incroci, campanili e ambulanze. Ma il suo significato più profondo è altrove. Gesù parla di una croce, di un amore fino alla fine, che soffre pazientemente, accetta, sopporta”.