Anche quest’anno sono state molte le istituzioni salesiane che, con la collaborazione dei comuni e dei vari enti organizzatori, hanno partecipato a questa festa. A Malaga, ad esempio, è sfilato il tradizionale “Carro dei Paggetti” di Maria Ausiliatrice, mentre a Monzón, alcuni allievi della scuola salesiana hanno sfilato come “Paggi” dei Re Magi nel corteo cittadino, accompagnando la manifestazione con dei gesti di solidarietà.
A Carmona, in occasione del 125° anniversario dell’istituto, è sfilato un carro allegorico che ha rappresentato il campanile della chiesa di Santiago, prima sede della scuola salesiana. A pochi chilometri di distanza, ad Alcalá de Guadaíra, la casa salesiana ospita la “Asociación de Amigos de los Reyes Magos” (Associazione degli Amici dei Re Magi), che da oltre 60 anni fa regali ai bambini delle famiglie a rischio di esclusione. A Úbeda, invece, una rappresentanza del corpo studentesco ha partecipato al corteo che aperto la strada ai Re Magi; mentre a Burriana i giovani del Centro Giovanile salesiano hanno arricchito la tradizionale sfilata con un colorato spettacolo di danze tratte dal loro musical “Anastasia”.
Nella città di Alcoy la scuola salesiana viene utilizzata come base per l’organizzazione logistica della preparazione dei paggi; ad Elche, gli exallievi hanno sostenuto la parata cittadina con l’organizzazione del corteo di Re Baldassarre, oltre a collaborare con la Caritas consegnando giocattoli alla parrocchia di El Altet; senza dimenticare Sabadell, dove gli exallievi collaborano con le associazioni di quartiere per sostenere le iniziative legate al “Postino dei Re”, che prima dell’arrivo dei Magi raccoglie le letterine con le richieste di doni da parte dei bambini.
In ambito solidale spicca il lavoro di case come Martí-Codolar, a Barcellona, che consegna doni ai bambini della piattaforma sociale; o come quella di Mataró, dove la campagna dell’Epifania mira a garantire che tutti i bambini della città il 6 gennaio possano scartare i loro regali. Si tratta di una tradizione salesiana che dura da più di 25 anni, e che quest’anno ha distribuito più di 300 doni a 140 bambini di 86 famiglie, grazie all’aiuto di 130 sponsor e oltre 40 volontari. Mentre a Sant Boi con la campagna “Non un bambino senza un giocattolo”, che da 40 anni distribuisce giocattoli la notte dell’Epifania ai minori più bisognosi, l’impegno salesiano ha beneficiato più di 250 famiglie, grazie al lavoro dei rappresentanti della scuola, del centro giovanile, della piattaforma sociale, dei gruppi di fede, della parrocchia e dei Salesiani Cooperatori.
A Badalona, le attività iniziano già a dicembre con una tenda per la raccolta delle lettere. Poi dalla sera del 5 gennaio, con la collaborazione del gruppo teatrale “El Gris”, si organizza una serata piena di magia e sogni, in cui i Re Magi distribuiscono regali ai bambini presenti. A La Orotava, invece, alcune famiglie che collaborano con i salesiani ricevono le lettere dei bambini bisognosi e s’impegnano a realizzare i loro desideri per la notte del 6 gennaio.
A La Línea è stata ripresa la tradizione del presepe vivente, mentre a La Almunia l’opera salesiana collabora alla campagna “Re Magio per un giorno”, grazie alla quale vengono raccolti da Caritas e studenti molti giocattoli che vengono poi catalogati e suddivise per età e tipo di richieste dei bambini, e infine consegnati, nella fatidica data, ai minori di famiglie bisognose.
A Utrera, gli studenti delle scuole superiori si occupano dei doni che i Re Magi consegnano ai bambini a rischio di esclusione. Mentre a Ibi, la scuola salesiana ha co-organizzato la prima edizione del Villaggio di Betlemme, un presepe vivente realizzato presso l’istituto salesiano, grazie alla collaborazione di 70 figuranti e che ha visto l’allestimento di tre diverse macro-aree. “La scuola è molto felice di offrire uno spazio dove la magia dei Re Magi continui a suscitare sogni e aspettative”, hanno spiegato i salesiani del posto.
Insomma, per tutto il Paese sono state tante e qualificate le iniziative legate alle misteriose figure dei Re Magi, celebrate con i tratti distintivi di Don Bosco: la gioia e l’attenzione agli ultimi.
Fonte: Salesianos.info