Il titolo della mostra è tratto dal capitolo 25 del Vangelo di Matteo, quello che contiene la parabola delle vergini sagge e delle vergini stolte, la parabola dei talenti e la pagina sul giudizio finale alla fine dei tempi.
“Mt. 25 suggerisce di orientare la nostra vita occupandoci del dolore del mondo, che rimane l’appello e la condizione per restare umani, e resta sempre una scelta!” affermano gli organizzatori della mostra – E ci sollecita a schierarci dalla parte dei più deboli, dei più fragili, degli ultimi della terra, degli scarti, per giustizia e soprattutto per amore. Da soli, senza amore, senza cura reciproca, senza il senso di fratellanza e di appartenenza, non ci si salva dalle numerose e diverse crisi umanitarie, come ad esempio la pandemia odierna”.
L’esposizione temporanea offrirà all’attenzione dei visitatori alcuni pannelli lignei, assemblati con scarti di falegnameria, che riproducono foto realmente scattate, ma reinterpretate dall’artista con pastelli e carboncini. Inquadrano uomini, donne, bambini con sguardi provati dalle sofferenze, talvolta in lacrime, ma ancora pronti a lottare o almeno a lasciarsi sostenere; persone aggrappate ad un abbraccio o separate dai recinti dei confini; scene di dolore e di dignità, dove permane comunque il minimo comun denominatore: il soggetto umano, il fratello o la sorella che con la sua sola esistenza rappresenta un appello a “restare umani”.
Il colore prevalente è il rosso, il colore degli estremi, ovvero l’amore, la passione, la regalità, la guerra, il sangue dei martiri, la passione di Cristo.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione dei Frati Cappuccini “Midrash” (termine ebraico traducibile come “Racconto”), ha anche un risvolto benefico molto concreto: infatti, metà dei proventi raccolti attraverso la vendita delle opere originali e delle loro ristampe in scala verrà devoluto ad alcune famiglie di profughi.
La mostra sarà accompagnata da due eventi: il 4 e il 19 dicembre, alle ore 16, musica, reading e danza aiuteranno il visitatore ad “entrare” pienamente nello spirito della mostra.
Per ulteriori informazioni, visitare i siti: www.museocasadonbosco.it e www.associazionemidrash.it