di Angel Gudiña,
Segretario Esecutivo del Don Bosco International
Nel 2017, a 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, l’accordo internazionale che ha portato alla creazione della Comunità Europee (CE), questo processo di integrazione è a rischio, nonostante i successi che ha significato per la vita quotidiana dei cittadini europei. Le recenti elezioni in Francia, Paesi Bassi e Austria, dove alcuni partiti nazionalisti di estrema destra hanno messo in discussione il progetto dell’Unione Europea (UE), o il voto popolare al referendum sulla “Brexit” dello scorso anno, nel Regno Unito, mostrano che il progetto comunitario non si è consolidato. E come dice il proverbio, certe cose si apprezzano solo dopo averle perse.
Un numero notevole di cittadini dell’UE, infatti, sperimenta una mancanza di fiducia nel progetto europeo e le sue istituzioni, nonostante i benefici di cui godono, quali la libertà di movimento, i programmi Erasmus+, le libertà dei lavoratori e la Carta dei Diritti Fondamentali UE.
Per contrastare questo fenomeno, la Commissione Europea ha lanciato il “Libro Bianco sul Futuro dell’Europa: le strade per l’unità nell’UE a 27”, che presenta cinque scenari, ognuno dei quali offre uno sguardo al potenziale dell’UE nel 2025 a seconda delle scelte che l’Europa prenderà. Questi scenari coprono una vasta gamma di possibilità e sono di natura illustrativa. Non sono esclusivi, né esaustivi.
Per questo motivo, il “Don Bosco International”, insieme a molti altri soggetti della società civile organizzata, ha proposto un sesto scenario: “Un’Europa sostenibile per i suoi cittadini”. I firmatari invocano un’UE in cui la sostenibilità sia al centro del progetto europeo: l’UE a 27 Stati deve dare priorità agli interessi dei cittadini dell’Unione e anche oltre. L’Europa deve prestare maggiore attenzione ai suoi valori sociali fondamentali: democrazia e la partecipazione, giustizia sociale, solidarietà, sostenibilità, rispetto dello Stato di Diritto e dei Diritti Umani, sia all’interno che all’esterno dell’Europa.
In un tale scenario, i cittadini europei sono alla ricerca di un benessere economico, sociale e ambientale. Benessere economico sotto forma di prosperità per tutti, a partire da una redistribuzione equa della ricchezza. Benessere sociale sotto forma di qualità dei servizi pubblici, inclusivi e sostenibili, attraverso la promozione della diversità culturale e di una società attenta ai bisogni degli altri.
L’Europa sarà inclusiva o non sarà! I Salesiani lavorano con i giovani, presente e futuro di quelle stesse società che spesso escludono i giovani dai processi decisionali. Fare da ponte tra l’Unione Europea e le presenze salesiane, aiutando i giovani a comprendere e a coinvolgersi attivamente come onesti cittadini, è al centro della missione del Don Bosco International a Bruxelles.